a cura del Dr. Claudio Pagliara – Oncologo, esperto di Medicina Olistica


Un antico racconto cinese, narra di un contadino molto povero che, per vivere, lavorava duramente la terra con l’aiuto di suo figlio.
Un giorno il figlio gli disse:
– Padre che disgrazia, il nostro cavallo è scappato dalla stalla!
– Perché la chiami disgrazia? – Rispose il padre – Aspettiamo e vediamo cosa succederà nel tempo.
Qualche giorno dopo il cavallo ritornò portando con sé una mandria di cavalli selvatici.
– Padre che fortuna! Il nostro cavallo ci ha portato una mandria di cavalli selvatici.
– Perché la chiami fortuna? – Rispose il padre – Aspettiamo e vediamo cosa succederà nel tempo.
Qualche giorno dopo, il giovane nel tentativo di addomesticare uno dei cavalli, cadde fratturandosi una gamba.
– Padre che disgrazia, mi sono fratturato una gamba.
Ma anche questa volta il saggio padre disse:
– Perché la chiami disgrazia? Aspettiamo e vediamo cosa succede nel tempo.
Qualche tempo dopo, passarono per il villaggio gli inviati del re con il compito di reclutare soldati da inviare in guerra, ma quando trovarono il giovane con la gamba immobilizzata, lo lasciarono stare per proseguire il loro cammino. Con la guerra, molti uomini morirono in battaglia ma il giovane si salvò grazie alla sua gamba rotta.

Preoccuparsi non migliora le situazioni

Perché ti racconto questa storia? Voglio farti comprendere, a livello profondo, che ogni cosa che accade nella tua vita ha un senso (anche se non immediatamente comprensibile) e che nulla ha una connotazione negativa o sfortunata in assoluto. Bisogna concedere tempo alle situazioni e a se stessi per vedere cosa accade perché ogni evento si inserisce in un quadro più ampio che (è questa la bellezza misteriosa della vita) non puoi vedere subito nel suo insieme.

Ecco perché preoccuparsi non può risolvere i problemi!

La scelta è tua

Puoi decidere di farti guidare dall’ansia e dalla paura dell’ignoto o puoi decidere di farti guidare dai tuoi valori e dai tuoi desideri, formulando un piano, fatto di piccole azioni quotidiane, per raggiungere i tuoi obiettivi.

Hai presente quando fai il morto in mare? Più ti agiti e ti sbracci, più vai a fondo. Se invece, accogli il movimento delle onde e ti lasci guidare, resti a galla…

È un po’ la stessa cosa quando ti capitano situazioni che ti mettono una certa tensione o quando devi fare una scelta importante.

Se ti preoccupi:

  • inizi ad avere pensieri e fantasie che possono cambiare il tuo umore e il tuo stato di salute (numerosi studi dimostrano che emozioni negative attivano in noi reazioni biochimiche che possono condurre a disagi e malattie)
  • corri il forte rischio di affermare la realtà che temi (ricordi le profezie che si auto-avverano della Regola 2?)
  • ti allontani dal qui ed ora, non permettendoti di vivere la tua vita (ricordi la Regola 3?)

Insomma, preoccuparti ti toglie energie e lucidità impedendoti, spesso, di OCCUPARTI della situazione.

Come preoccuparsi di meno

Prova a fare questo semplice esercizio. Pensa ad un periodo della tua vita in cui ti sei molto preoccupato; poi pensa se questa cosa ora è ancora così importante per te.

Ripeti l’esperienza con un altro periodo e poi ancora un altro.

Ora pensa se la situazione per cui sei preoccupato oggi, sarà così importante tra 6 mesi, 1 o 2 anni.
Se la risposta è no, allora perché preoccuparsi?

In varie pratiche spirituali, l’atteggiamento da assumere viene racchiuso in brevissime frasi mantra come: om namah shivaya, sia fatta la volontà del Signore, in šāʾAllāh.

Se vuoi eliminare l’energia depotenziante che le preoccupazioni ti portano, inizia ad accogliere quello che la vita ti dà… senza costrizioni, senza giudizi e con amore incondizionato.

Articolo a cura di Natale Petti


Profilo del Dr. Claudio Pagliara

Claudio  Pagliara  nasce il 16 Agosto del 1952 a San Vito dei Normanni, piccola cittadina della provincia di Brindisi, dove attualmente vive e svolge l’attività di medico di medicina generale e di specialista in Oncologia. Avendo la passione per la medicina si impegna con entusiasmo e determinazione negli studi. Impara molto sui banchi di scuola e soprattutto  dell’Università di Bologna, dove si laurea nel 1978 con 110 e lode, dopo aver superato tutti gli esami, ad eccezione di uno, con il massimo dei voti. Ancora studente cura insieme alla dott.ssa Montanari Nicoletta, nel 1977, il primo libro scientifico in Italia sulla  “Tossicità dei farmaci” edito dalla CLUEB (Cooperativa Libraria Universitaria Editrice di Bologna) che ha avuto notevole successo. Infatti è stato più volte ristampato e usato in diverse Facoltà di Medicina e Chirurgia. E’ stato, in qualità di oncologo, Consulente tecnico d’Ufficio del Tribunale di Brindisi. Presidente del L’ARCA (Associazione di Assistenza e di Ricerca sul Cancro) ha assistito gratuitamente centinaia di pazienti con tumore in fase terminale.

Ha effettuato numerose pubblicazioni scientifiche, è stato relatore in un gran numero di convegni scientifici ed ha svolto diverse docenze. Ha svolto, come “mmg” (medico di medicina generale) autorizzato a condurre sperimentazioni cliniche, attività di ricerca, in uno studio multicentrico, dal titolo “Rischio&Prevenzione”, della durata di 5 anni, per l’Istituto Mario Negri . I risultati sono stati pubblicati anche su una delle più prestigiose e autorevoli riviste medico-scientifiche come il il New England Journal of Medicine. Ha svolto attività di ricerca con La Fondazione Europea di Oncologia e Scienze Ambientali “B. Ramazzini”, finalizzata alla realizzazione di alcuni registri tumori. E’ stato, inoltre, componente del Comitato Scientifico Nazionale della Legambiente, capo scout, medico volontario in Kenia e medico volontario presso una comunità per tossicodipendenti : La ComunitàEmmanuel. Ha istituito, in collaborazione con la Fondazione Europea di Oncologia di Bologna, il Gruppo Oncologico dell’Italia Meridionale ed altri, il Registro Tumori del Comune di San Vito dei Normanni dal 1960 e del Comune di Brindisi dal 1990.


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