a cura della Redazione “Il Postalista”


L’8 settembre 1943 è la data ufficiale durante la seconda guerra mondiale nella quale il Regno d’Italia, dopo la caduta del Fascismo e l’arresto di Mussolini, cessarono le ostilità verso gli Alleati ed ebbero inizio gli eventi che portarono alla fine del Regno e alla nascita della Repubblica Italiana. Dopo l’annuncio dell’armistizio ci fu la fuga del Re e si mise in moto anche il piano tedesco per il disarmo e la cattura delle truppe italiane, si ebbero oltre 700.000 militari catturati e il loro veloce trasferimento in Germania.

Al Nord i tedeschi liberarono Mussolini dalla prigionia che il 23 settembre annunciò la nascita, della Repubblica Sociale Italiana (R.S.I.) nel territorio del nord e centro Italia, fino al fronte di guerra della “Linea Gustav”.
I tedeschi occuparono come “zona di operazioni” il Nord-Est e la provincia di Lubiana. La R.S.I. durò circa venti mesi combattendo una guerra fratricida e piena di eventi anche postali. L’Italia era divisa postalmente in quattro: al Nord la R.S.I. e i tedeschi con francobolli di occupazione. Al Sud il Regno della sola Puglia e nelle zone di operazioni dove si continuarono ad usare i francobolli dell’imperiale, la Sicilia con i francobolli di occupazione alleata. Nel primo periodo R.S.I. si usarono gli stessi francobolli del Regno; poi nel gennaio 1944 dopo aver ritirato dalle agenzie postali i tagli di maggior consumo fecero la sovrastampa dell’immagine del Re “traditore”, con il nuovo fascio repubblicano e con la scritta “Repubblica Sociale Italiana”.

Nel giugno 1944 al Nord venne emessa la serie “Monumenti distrutti” e una cartolina postale con l’immagine di Mazzini; successivamente, il 6 dicembre 1944, l’ultima serie della R.S.I. commemorativa dei “Fratelli Bandiera” di 3 francobolli.

Nel Regno del Sud, che gradatamente si espanse con l’avanzata del fronte, si utilizzarono i valori del Regno e si emise nel “44 un francobollo da Cent. 50 detto “Lupa di Bari” stampato a Napoli dalla tipografia Richter. Nel caotico periodo bellico si verificò di tutto, con molte affrancature di emergenza usando tutti i valori possibili: marche da bollo, pacchi postali, fiscali di diverso genere e naturalmente anche i francobolli delle quattro parti in campo.

Si usarono anche metodi di pagamento in contanti con timbri giustificativi dell’incasso e per segnalare l’assenza di francobolli. Si ebbero anche vari servizi e linee di franchigia postale militare delle varie parti, della Croce Rossa e al Nord la Posta da Campo come posta militare e naturalmente secondo la convenzione di Ginevra anche la posta in franchigia dei prigionieri di guerra dei due fronti. Durante la Luogotenenza al Sud si stamparono a Roma nuovi francobolli della serie imperiale con e senza fasci, cosa che venne fatta dopo la guerra anche al Nord, a Novara, dalla De Agostini per ordine del Governo Militare Alleato. Al Sud si mise in cantiere una serie per il dopoguerra che venne poi titolata Democratica.

Articolo di Marino Bignami


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