a cura della Redazione “Il Postalista”

Questo particolare bollo, di cui si riscontra un saltuario impiego veniva apposto solo su corrispondenza per la quale era richiesta la consegna per espresso. La busta che presento conteneva stampati commerciali e venne spedita da Milano a Crema il 5 novembre 1980 in tariffa espresso e, trattandosi di stampati, in tariffa “STAMPE ESPRESSO”, come indicato dal mittente sul fronte. La corrispondenza risulta correttamente affrancata per complessive 440 lire: 90 lire come stampe fra i 50 e 100 grammi e 350 lire per il recapito espresso, come indicato dal tariffario in vigore dal 1.11.1976.
Accanto all’affrancatura venne apposto questo bollo di non facile comprensione. Il Dizionario postale e filatelico italiano dell’Accademia Italiana di Filatelia e Storia Postale ci fornisce una definizione del verbo postalizzare: “affidare la consegna degli espressi ai portalettere nel normale giro di distribuzione, quando mancano i fattorini o la normale distribuzione finisce per essere più rapida”.
Ai portalettere venivano anche affidati gli espressi con affrancatura insufficiente per i quali era prevista la consegna in via ordinaria, ma non è questo il nostro caso. L’espresso venne affidato al portalettere nel normale giro di distribuzione e questa modalità era diventata talmente comune, tra scioperi, rispetto sindacale del mansionario, deficit delle poste e ricorso enorme all’espresso per avere un arrivo in tempi decenti, che alcuni uffici postali predisposero un bollo apposito.
Questo bollo predisposto in modo autonomo dagli uffici postali è noto in diverse dimensioni ma, quasi sempre, solo con la generica dicitura “POSTALIZZATO”.

Articolo di Flavio Pini
Il Postalista
Rivista on line di cultura filatelica e storico postale
Iscrizione Tribunale di Arezzo n. 1326/04 del 28 settembre 2004
Direttore responsabile: Roberto MONTICINI
Gli articoli di “Filatelia classica”
- Un po’ di storia dell’evoluzione della filatelia
- Truffe, ignoranza o… rarità? Le affrancature fuori corso degli ultimi anni
- Nuovi usati o su busta?
- Lo strano caso della piramide ai piedi del castello di Mussomeli
- Lo scandalo “Sergeant”
- Le mie avventure con i bolli speciali del Giubileo del 2000(VI parte)
- Le mie avventure con i bolli speciali del Giubileo del 2000(V parte)
- Le mie avventure con i bolli speciali del Giubileo del 2000(IV parte)
- Le mie avventure con i bolli speciali del Giubileo del 2000(III parte)
- Le mie avventure con i bolli speciali del Giubileo del 2000(II parte)
- Le mie avventure con i bolli speciali del Giubileo del 2000(I parte)
- Le descrizioni dei pezzi sui cataloghi di vendita dei vari commercianti filatelici
- La Siracusana
- La nascita del francobollo in Toscana
- La benzina: utilizzo indispensabile per il filatelico
- L’Italia all’ONU in tre dimensioni:francobolli, buste e occhialini
- Italia turrita
- Il Francobollo di Viareggio
- Il Consiglio di Stato nelle carte-valori e monete italiane
- Il colore metallizzato usato in alcune emissioni degli anni ’70 del 1900
- Il 50 lire Rocca di Calascio “Millesimato” della serie Castelli
- Il 1400 lire della serie Castelli d’Italia, tipo di stampa e composizione del foglio
- I francobolli raccontano la storia della medicina
- Gli albori del commercio filatelico a Roma – settanta anni di storia
- Francobollo d’emergenza, Danimarca 1963
- Errori “rossi” di periti filatelici distratti
- Crema espressi postalizzati
- Chiamatemi semplicemente “Codice emissione”
- Accidenti ai francobolli…
- A proposito della dentellatura “invertita o rovescia”…