a cura della Redazione di “Hello Maestro”


400 anni prima della nostra era, la Grecia vive nella paura dell’enorme impero persiano che domina il mondo. È tuttavia nel piccolo regno di Macedonia che Alessandro crescerà. Figlio del re, viene addestrato presto nell’arte della guerra e del comando. Ancora bambino, imparò dal filosofo Aristotele i fondamenti della saggezza, anche se il suo maestro non smise mai di metterlo in guardia dalla sua natura troppo vivace. Forse l’impetuosità del giovane è dovuta all’influenza di sua madre Olimpiade, che sosteneva che suo figlio era di origine divina. E così, Alessandro si crede immortale. Incoronato a sua volta, decide di condurre i suoi eserciti contro i persiani. Di fronte al milione di uomini di Dario, Alessandro ne ha solo 35.000. Ma ha il coraggio dei suoi 22 anni, ufficiali fedeli e strategie audaci che assicurano vittoria dopo vittoria. Molto rapidamente, le coste del Mediterraneo sono sue. A Gordion, taglierà con la sua spada il nodo gordiano che un oracolo aveva predetto: “Colui che riuscirà a scioglierlo sarà il padrone dell’Asia”. E Alexander lo farà. Ma preoccupava i suoi fedeli amici per le sue tendenze mistiche. Già in Egitto, dopo aver fondato Alessandria, renderà omaggio al dio Ammon, suo padre! E questa tendenza è destinata a crescere mentre affonda in un Oriente raffinato e ammaliante. Babilonia, Persepoli … Le città e le loro popolazioni cadono ai suoi piedi, e la sua stessa grandezza gli va alla testa. Viene a chiedere ai suoi generali di prostrarsi davanti a lui. I suoi amici cercheranno di richiamarlo all’ordine, perché come lui il suo esercito si “orientalizza” e perde la disciplina, ma Alessandro non ascolta. La sua folle corsa in avanti si fermerà sulle rive dell’Indo, a più di 20 000 km dal suo paese natale Macedonia. A 33 anni, Alessandro Magno morì, affetto da malaria, ma forse anche avvelenato dai suoi ufficiali … La storia di Alessandro è anche la storia di quegli uomini che hanno sofferto perché lui fosse Grande, quegli uomini che sono stati gli strumenti della sua eccessiva ambizione. Segna l’incontro tra l’Occidente greco e l’Oriente, un incontro che segnerà per sempre il corso della civiltà.