A cura del Comune di Poggio Sannita
Cenni storici
I colli del Comune di Poggio Sannita, dai reperti storici rinvenuti,
furono abitati in età preromana da gruppi ed accampamenti di pastori
Caraceni, dediti alla pastorizia.
L’agro fu colonizzato in epoca
romana, dopo le guerre Sillane, con la presenza di piccoli accampamenti
militari e ville agricole, che diedero una fisionomia ben chiara alla
zona. Le origini di Caccavone, oggi Poggio Sannita, possono sicuramente
ricondursi al periodo medievale, e precisamente al tempo delle
invasioni saracene.
L’antico feudo di Caccavone, fino all’anno 1000,
pur non avendo rapporti documentati con gli ordini religiosi,
presentava un territorio di culto, con presenza di piccoli monasteri e
cappelle rurali. Tra questi va annoverato il Colle di San Cataldo.
Il
documento più antico in cui sono presenti citazioni relative a questo
piccolo comune risale alla fine del X secolo; il medesimo
documento rende noto che i principi longobardi Landolfo e Pandolfo
cedevano il feudo a Radoisio, figlio del conte Berardo di
Isernia. Dal Catalogo Normanno dei Baroni è evidente che alla
metà del secolo XII “Caccabonum” era tenuto in feudo da Raul de Petra
per conto del conte Ugo di Molise. E’ noto anche che un certo Jozzolino
di Caccavone nello stesso periodo teneva in feudo Agnone per conto di
Guglielmo di Agnone.
Nel 1269, appena cominciata la dominazione
angioina, Caccavone passò in parte a Paolo Giga e più tardi a Stefano
di Agnone e poi a Rolando Gisulfo e, al tempo di re Roberto d’Angiò, a
Tommaso di Troyes. Alla metà del Trecento apparteneva ai de Sabran che
lo tennero fino al 1363 quando passò a Giovanna di Durazzo fino al
1382.
Il territorio poi pervenne ai Carrafa, ai Carfagna, ai de Raho
e dalla metà del XVII secolo tornò di nuovo ai de Petra che ne
detennero il dominio fino all’eversione della feudalità. All’inizio del
‘700, con i primordi dell’Illuminismo, l’abitato del feudo di
Caccavone fu costituito in “Università”, o meglio in municipio o
comune, come oggi viene inteso. Nel 1799 l’Università fu compresa nel
Distretto del Sangro e nel Cantone di Agnone.
Il 26 maggio 1912 e il
29 maggio 1913 il Consiglio Comunale di Caccavone approvò due
deliberazioni importanti, riguardanti lo stralcio del latifondo
Carapellese dal catasto di Schiavi d’Abruzzo e l’accatastamento in
quello del Comune di Caccavone e la delimitazione nuova dei confini del
Comune di Caccavone con quello di Civitanova.
Nel corso del tempo,
per le condizioni economiche mai floride soprattutto a causa
dell’asprezza della sua terra, Poggio Sannita ha avuto uno
sviluppo urbano sofferto e il suo primo nucleo si riduceva ad un piccolo
gruppo di case ristrette attorno ad un castello. Era posto in quella
parte del paese che ancora ne conserva il nome e che é,
topograficamente, la parte più alta dell’abitato.
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Si ringrazia il Comune di Poggio Sannita per le informazioni attinte dal medesimo sito http://www.comune.poggiosannita.is.it
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