di Pippo Ferraro


Felice Gimondi nasce a Sedrina,provincia di Bergamo,il 29 settembre 1942. L’ultimo corridore completo che il suolo italico abbia partorito. Per completo si intende forte in salita,a cronometro,in volata e nelle corse di un giorno.
Gimondi e’ stato tutto questo.
Dopo aver cominciato a gareggiare nel ’59,nel ’62 passa dilettante.Nel ’64 vince il “Tour de l’Avenir”,il giro di Francia riservato ai dilettanti.Nel 1965 diventa professionista ottenendo un secondo posto alla Freccia Vallone ed arriva terzo al Giro d’Italia che viene vinto dal suo capitano Vittorio Adorni.Al tour dello stesso anno e’ chiamato a sostituire un altro corridore.Il suo compito e’ di aiutare Adorni,leader della squadra,la Salvarani.Le cose andarono diversamente.Adorni non era in grado di rendere al massimo e Gimondi mette in mostra tutta la sua potenza.Conquista quasi subito la maglia gialla,vince la tappa di Rouen.Poulidor,mai domo,lo attacca furiosamente sul Mont Ventoux,Gimondi respinge l’attacco del francese.
Vince a sua volta la cronoscalata del Mont Revard e la cronometro finale di Parigi.
Il tour e’ suo e non ha ancora 23 anni.E’ il quinto ciclista italiano a vincere la grande corsa a tappe francese.
Nel 1966 vince alcune “classiche del nord”,Parigi roubaix e Parigi Bruxelles.Nel finale di stagione la coppa Agostoni,la coppa Placci e il giro di Lombardia allo sprint su Eddy Merckx,Poulidor e Jacques Anquetil.In seguito Eddy Merckx tante,troppe volte sbarrera’ la via della vittoria a Gimondi.
Nel 1967 si aggiudica il suo primo giro d’Italia.Nella terzultima frazione che si conclude a Tirano,prima stacca Gianni Motta,vincitore del giro del ’66,poi infligge oltre 4′ a Jacques Anquetil
primo in classifica,gli toglie il primato e arriva in maglia rosa a Milano.
Si presenta al Tour con forte ambizioni di successo.Tutto sembra andare per il meglio,vince anche una tappa di montagna.Sui Pirenei a causa di problemi intestinali viene staccato e sara’ solo settimo a Parigi.

Nel 1968 Gimondi,conquista la Vuelta di Spagna e diventa il secondo corridore,dopo Anquetil,a riuscire a far sue le tre piu’ importanti corse a tappe.Al giro d’Italia entra con prepotenza in scena Eddy Merckx che vince staccando tutti con impressionante potenza.
Da questo momento la carriera di Gimondi sara’ condizionata dalla presenza di questo campione belga.
Nel ’69 quello che sara’ denominato “il cannibale” sta vincendo di nuovo il Giro.Al termine della tappa di Savona Eddy Merckx viene qualificato per doping.Una decisione che lascia alcuni dubbi.Gimondi,che si trova alle spalle del belga in classifica,diventa maglia rosa e vince il suo secondo giro d’Italia.Dopo un quarto posto al Tour,Gimondi si aggiudica diverse corse nel finale di stagione.Il giro di Romagna valido come campionato italiano,il giro dell’Appennino,Gran Prix des Nations e il Trofeo Baracchi in coppia nientemeno che con Jacques Anquetil.
Nel ’70 continua il suo duello con Merckx,anche se a volte sembra un Don Chisciotte contro i mulini a vento.Al Giro e’ secondo dietro,ovviamente,”il belga”.Stesso ordine d’arrivo alla Milano Sanremo del ’71.Al tour del ’72,non riesce a scalzare Merckx ed e’ ancora secondo.
Si consola diventando ancora campione d’Italia con la vittoria al giro dell’Appennino.
L’orgoglio del corridore che non si dava mai per vinto anche difronte
ad un avversario piu’ forte,venne fuori ai mondiali del ’73 a Barcellona.
Dopo una corsa massacrante in una giornata torrida,sul rettilineo d’arrivo si presentano in quattro.Gimondi,Merckx,Maertens e Ocana.Il bergamasco con un rabbioso colpo di reni finale riesce a batterli tutti e diventa campione del mondo.
Al giro di Lombardia il”cannibale” si prende la rivincita staccando l’italiano di 4′.
La mannaia dei controlli antidoping si abbatte di nuovo sul belga e viene squalificato,questa volta non si sa quanto fosse innocente.Gimondi viene dichiarato vincitore.
Nel ’74 Felice Gimondi vince la Milano Sanremo,Merckx assente.
Nel ’75 anche il nostro corridore incappa nelle maglie della giustizia sportiva al Tour de France.Squalificato per un mese e multato.
Nel 1976 Gimondi lotta ancora con tanta grinta.La stella di Merckx sta tramontando.
Al giro d’Italia sorprende tutti e lo vince per la terza volta.Precede De Muynck e Francesco Moser,Merckx,ormai ex cannibale,e’ ottavo.Nello stesso anno vincera’ la sua seconda Parigi Bruxelles.
Nel ’78 corre per l’ultima volta il Giro.Aiuta De Muynck,ora compagno di squadra, a vincerlo e si classifica undicesimo.Il giro dell’Emilia dello stesso anno e’ stata l’ultima corsa di Gimondi.
Lui stesso dichiaro’ di aver capito che Merckx era piu’ forte ma non si arrese mai.
E’ vero che e’ arrivato in tante occasioni dietro il belga, ma e’ stato senza dubbio il suo piu’ tenace avversario.
Se il tempo di Gimondi non avesse incontrato il tempo di Merckx,molte vittorie del belga sarebbero state del nostro corridore.
L’ultimi grande campione italiano ci ha lasciato il 19 agosto dello scorso anno.