a cura della Redazione di Treff Club50


La demenza in sé non è una malattia specifica. Il termine descrive piuttosto un gruppo di sintomi caratterizzati dalla progressiva compromissione delle funzioni cognitive, in particolare della memoria. 

Molte persone, con l’avanzare dell’età, si accorgono di cominciare a soffrire di un certo deterioramento cognitivo, ma la demenza non è una parte naturale dell’invecchiamento, ed è pertanto importante riconoscerne i sintomi il prima possibile.

Per poter parlare di demenza, i disturbi debbono essere tali da interferire con le relazioni sociali e le attività lavorative. Inoltre, ai sintomi che riguardano le funzioni cognitive si accompagnano quasi sempre alterazioni della personalità e del comportamento che variano da persona a persona.

Sintomi precoci più comuni.

Alcuni sintomi precoci sono particolarmente comuni, sebbene si sviluppino con modalità ed intensità diversa a seconda della persona. Prima della diagnosi vera e propria, molte persone sperimentano sintomi che rientrano nel concetto di “lieve deterioramento cognitivo”. Questi sintomi non sono abbastanza gravi da essere considerati demenza, ma possono esserne un possibile indicatore di uno futuro sviluppo. Quindi, mentre alcune persone si limitano a questa fase lieve, in altri casi questi sintomi progrediscono fino a condurre a una chiara diagnosi di demenza.

I sintomi precoci più comuni sono: perdita di memoria, difficoltà di concentrazione, confusione e sbalzi d’umore.

Come accorgersi dei primi sintomi? Innanzitutto ci si rende conto che alcune delle attività giornaliere vengono influenzate da un senso di confusione e difficoltà cognitiva. Una persona con un lieve deficit cognitivo può avere difficoltà a seguire una conversazione o confondersi nello svolgimento delle attività quotidiane, come fare la spesa o giocare a un gioco da tavolo; riuscire a seguire il filo di una conversazione, di libri o spettacoli televisivi può diventare più difficile. Si può avere difficoltà a orientarsi fuori casa e dimenticare percorsi e punti di riferimento familiari. Sebbene dopo una certa età si verifichino spesso lievi dimenticanze e confusione, qualsiasi peggioramento dei sintomi deve essere discusso con un medico.

Sintomi specifici della malattia.

Con il peggioramento dei deficit cognitivi, si può incorrere nella diagnosi della malattia.

Il morbo di Alzheimer, la causa più comune di demenza, è associato a problemi di memoria, domande ripetitive, confusione, difficoltà con parole e numeri, e sentimenti di ansia e depressione.

La demenza vascolare, un’altra forma di malattia cognitiva, può verificarsi da sola o in combinazione con il morbo di Alzheimer. Chi soffre di demenza vascolare, ha maggiori probabilità di avere problemi di movimento e sintomi simili a ictus, come debolezza o paralisi temporanea su un lato del corpo. Questi individui possono sperimentare sbalzi d’umore ed emotivi e hanno difficoltà a pensare, a pianificare e a concentrarsi.

La demenza a corpi di Lewy può sembrare simile al morbo di Alzheimer, ma presenta sintomi aggiuntivi. Le persone affette da demenza a corpi di Lewy possono avere allucinazioni visive, disturbi del sonno e periodi fluttuanti di sonnolenza e veglia. Si muovono più lentamente e lottano con cadute o svenimenti.

Anche pazienti più giovani, spesso di età compresa tra i 45 e i 65 anni, possono soffrire di una condizione chiamata demenza frontotemporale. Sebbene questa condizione sia meno comune del morbo di Alzheimer, è anche una possibile diagnosi per le persone di questa fascia d’età.

I malati possono apparire freddi, distanti e privi di consapevolezza sociale. Alcuni pazienti possono sviluppare nuovi comportamenti ossessivi o compulsivi, altri possono avere difficoltà con il linguaggio e la cognizione.

 Prevenzione della demenza.

Anche se non c’è un modo garantito per prevenire l’insorgenza della demenza, è dimostrato che uno stile di vita sano può ridurre significativamente il rischio di svilupparla con il progredire dell’età. Mantenersi in salute riduce anche il rischio di malattie cardiovascolari, che è un fattore di rischio comune per la demenza vascolare e il morbo di Alzheimer.

Ci sono fattori genetici non prevenibili che rendono alcuni individui più suscettibili di sviluppare la demenza con l’età, anche se sembra ormai chiaro che non vada più considerata una componente inevitabile del processo di invecchiamento. Coloro che hanno un livello di istruzione inferiore o che hanno problemi di udito possono essere più a rischio di altri, così come anche coloro che lottano con la solitudine e la depressione.

Anche se i fattori di rischio di cui sopra possono essere difficili da controllare, gli esperti concordano sul fatto che ci sono molti altri modi per cercare di fare prevenzione.

Migliorare la dieta aiuta a controllare il peso e ridurre drasticamente il rischio di sviluppare demenza, così come una serie di altre malattie. Si tratta di ridurre il sale, lo zucchero e i grassi saturi nella dieta, privilegiando cibi freschi e ad alto contenuto di fibre, aumentare l’attività fisica quotidiana, fare esercizio fisico regolarmente. Idealmente, gli adulti dovrebbero sforzarsi di inserire nel loro programma due o tre ore di esercizio di media intensità ogni settimana. Andare in bicicletta, nuotare e giocare a tennis, sono solo alcune idee per fare movimento. Anche gli esercizi come lo yoga e l’allenamento con i pesi dovrebbero essere praticati regolarmente. Una mente e un corpo sano sono i modi migliori per tenere a bada la demenza.

Il fumo, infine, è un vasocostrittore e fa aumentare la pressione sanguigna e di conseguenza il rischio di sviluppare una varietà di malattie, dal cancro alla demenza. Se bevete regolarmente alcolici, cercate di ridurne l’assunzione a un minimo controllato.

Fino a quando non si svilupperanno trattamenti mirati (i ricercatori stanno ancora studiando), la prevenzione rimane il mezzo migliore per gestire il rischio di demenza. Considerate che, raggiunta la mezza età, migliorare il proprio stile di vita, può ridurre il rischio di demenza fino al 30%.

Rivolgetevi al medico senza paura. Abbiamo imparato da tempo a parlare apertamente di cancro o depressione, ma il termine “demenza” e la malattia stessa sono e rimangono un tabù ancora da sconfiggere.

Fonte : Club50 – art. a cura di Emilia31


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