a cura della Redazione “Atuttonotizie”


All’interno del dl aiuti ter, approvato lo scorso 16 settembre dal Cdm, è incluso anche il bonus 150 euro. Vediamo insieme di che si tratta e a chi spetta.

Quasi 22 milioni di italiani a novembre riceveranno il nuovo bonus una tantum da 150 euro introdotto dal governo con il dl aiuti ter, in attesa di essere pubblicato in Gazzetta ufficiale. Ecco a chi andrà il contributo.

Bonus 150 euro, che cos’è?

Con il dl aiuti ter, approvato il 16 settembre scorso dal Consiglio dei ministri, il governo stanzia circa 3,2 miliardi per un nuovo sussidio a favore di diverse categorie per aiutarle a fronteggiare il caro bollette. Si tratta di un’indennità una tantum da 150 euro, che funzionerà alla stregua del bonus 200 euro introdotto con il primo decreto Aiuti. Tuttavia, diversamente da quest’ultimo, il nuovo contributo abbassa il tetto del reddito da 35mila a 20mila euro, riducendo in tal modo la platea di destinatari.

A chi spetta e come sarà riconosciuto il bonus?

Sulla base delle anticipazioni fornite dal Ministro dell’Economia, Daniele Franco, sappiamo che il contributo spetterà alle stesse categorie a cui è andato il bonus 200 euro, ossia: lavoratori dipendenti; pensionati; percettori redditi di cittadinanza; percettori NASPI, disoccupazione agricola e altre prestazioni INPS; lavoratori autonomi; lavoratori stagionali e dello spettacolo; titolari di rapporto di lavoro co.co.co.; lavoratori Sport e Salute; colf e badanti; dottorandi e assegnisti e incaricati alle vendite.

lavoratori dipendenti, che a novembre avranno una retribuzione imponibile fino a 1.538 euro, riceveranno l’indennità in via automatica nella busta paga di novembre, previa la dichiarazione di non esser percettori di altre prestazioni incompatibili. Come per il bonus 200 euro, il contributo sarà riconosciuto una sola volta (anche nel caso di più rapporti di lavoro), non è cedibile, né sequestrabile, né pignorabile e non costituisce reddito ai fini fiscali e previdenziali. Per il 2022 le risorse ammontano a poco più di un miliardo, per una platea di 6,66 milioni di persone.

Anche ai pensionati l’indennità sarà corrisposta in modo automatico dall’Inps sul cedolino pensione a novembre. I requisiti di cui gli appartenenti a questa categoria devono essere in possesso per ricevere il bonus sono: essere residenti in Italia e essere titolari di uno o più trattamenti pensionistici, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, e di reddito personale assoggettabile ad Irpef, al netto dei contributi, non superiore per il 2021 a 20.000 euro. In questo caso le risorse stanziate sono pari a 1,24 miliardi per il 2022, per una platea di 8,3 milioni di persone.

Le famiglie con reddito di cittadinanza, invece, riceveranno l’indennità d’ufficio – quindi senza necessità di fare domanda – con il beneficio di novembre, purché nel nucleo familiare non ci siano beneficiari di altre indennità (di cui all’articolo 31, e di cui ai commi da 1 a 11 del presente articolo).

Per quanto riguarda la categoria dei lavoratori domestici, già beneficiari del bonus 200 euro, essi riceveranno l’indennità a novembre direttamente dall’Inps. Non vi è dunque alcun bisogno di fare domanda e non vi è alcun tetto.

 L’Inps riconoscerà direttamente il contributo anche ai disoccupati che a novembre percepiranno la Naspi e a coloro che nel 2022 hanno l’indennità di disoccupazione agricola di competenza del 2021.

Dovranno, invece, presentare domanda per ricevere il bonus i titolari di rapporto di lavoro co.co.co., i dottorandi e assegnisti di ricerca. I requisiti da rispettare in questo caso sono: non essere titolari del bonus 200 euro, non essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie e avere un reddito fino a 20.000 euro. Anche i lavoratori stagionali, quelli a tempo e intermittenti, così come per gli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, dovranno presentare domanda per richiedere il contributo. Pure in questo caso è richiesto un tetto di 20mila euro e almeno 50 giornate lavorate nel 2021.

L’agevolazione sarà, invece, riconosciuta automaticamente agli stagionali del turismo, terme, spettacolo e sport già beneficiari dell’indennità Covid.

Il nodo Autonomi

Sulla misura resta il ‘nodo autonomi‘, categoria che ancora aspetta di ricevere il precedente sussidio in attesa della pubblicazione in Gazzetta del testo del decreto attuativo. Solo dopo la pubblicazione in Gazzetta, infatti, gli enti potranno sbloccare la procedura per l’invio delle domande.

Ad ogni modo, per gli autonomi è previsto un incremento di 150€ dell’indennità da 200 euro del dl aiuti bis di luglio (per redditi fino a 35mila euro), a condizione che, nel 2021, abbiano percepito un reddito complessivo fino a 20.000 euro. Viene incrementato di altri 412,5 milioni (pari ad una platea di 2,75 milioni di persone) il limite di spesa del Fondo per l’indennità una tantum per i lavoratori autonomi e i professionisti.

Discorso a parte per gli autonomi senza partita iva che, così come gli incaricati alle vendite a domicilio, potranno ricevere l’indennità se sono già stati beneficiari del bonus 200 euro.

Fonte : “atuttonotizie.it”


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