a cura della Redazione GreenMe


Uno studio recente ha ribadito il legame tra cibo ed eros notando che siamo molto più propensi al romanticismo quando siamo sazi. Motivo in più per preparare qualcosa di buono per il prossimo appuntamento a due.

Il legame tra gli stimoli del cuore e quelli dello stomaco non ha bisogno di tante conferme, la nostra cultura è in grado di coglierlo al volo! Prima di tutto, sia mangiare che abbracciare o baciare la persona che si ama sono attività piacevoli, capaci di  infondere un senso di completo benessere nel corpo e nella mente; oltre che piaceri, sono anche bisogni il cui soddisfacimento è essenziale per una vita sana e felice.

La nostra cultura ha sempre considerato il cibo e l’eros come due facce della stessa medaglia, due simboli assoluti del Piacere con la “p” maiuscola, talvolta da esaltare e altrettanto spesso da reprimere e condannare. I cristiani, fin dagli inizi della loro storia, hanno considerato altamente pericolose le abbuffate di cibo e di amore, condannandole per il loro potere di allontanare la mente dai doveri morali e religiosi; e non è un caso che, nell’Inferno di Dante, il girone dei lussuriosi e quello dei golosi siano posti l’uno accanto all’altro.

Entrambi i piaceri possono essere “gustati” in modi diversi e personali, pur con alcune esagerazioni portate soprattutto da un senso di colpa atavico e dalla sfrenatezza consumistica contemporanea (eccessivo e doloroso rigore oppure consumo smodato e veloce). Il cibo interviene, sotto forma di sostanza afrodisiaca, nei primi appuntamenti al ristorante di tanti innamorati ma anche nei giochi sotto le lenzuola, e il legame è confermato da innumerevoli scene presenti nei film più famosi.

Una ricerca recente ha ribadito la stretta relazione che intercorre tra cibo ed eros analizzando la reattività delle donne nei confronti degli stimoli romantici a stomaco vuoto o pieno. Lo studio, realizzato dalla Drexel University e coordinato dalla ricercatrice Alice Ely, è solo l’ennesima conferma della dialettica incessante tra piacere e controllo che viviamo ogni giorno.

Le partecipanti allo studio sono state incaricate di guardare delle immagini legate alla sfera del romanticismo, con una importante distinzione: alcune avevano appena mangiato mentre altre erano ancora affamate. Le conclusioni importanti di questa ricerca sono state due: la prima è che i circuiti neurali che si attivano per “gustare” il cibo e l’amore sono gli stessi; la seconda è che le donne, ma presumibilmente anche gli uomini, sono più propense al romanticismo quando sono soddisfatte dal punto di vista dell’alimentazione. Infatti, nelle volontarie a stomaco pieno, la risposta delle aree cerebrali legate al concetto di ricompensa era più forte rispetto a quelle che erano ancora a digiuno.

Un’altra considerazione importante degli studiosi coinvolti è stata la diversa reazione agli stimoli del cibo tra coloro che in passato si sono sottoposte a una dieta rigida e coloro che non lo hanno mai fatto. Chi era stata a dieta è risultata molto più sensibile a stimoli quali la visione del cibo rispetto alle altre. Questa considerazione in apparenza estranea potrebbe indurci a delle lunghe riflessioni sulla dialettica tra privazione e desiderio, che spesso si intrecciano in modo contorto e anche doloroso.

Quel che è sicuro è che preparare qualcosa di buono da gustare in coppia o sedervi insieme al tavolo di un ristorante vi aiuterà a sentirvi più felici e anche più propensi a lasciarvi andare a coccole e baci. Tutti ai fornelli, allora!


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