di Pippo Ferraro


Ugo Tognazzi nasce a Cremona il 23 marzo del 1922.

Ha fatto parte di quel gruppo di attori considerati i “mattatori della “commedia all’italiana”.
Gli altri grandi erano Sordi,Manfredi,Gassman e Mastroianni.
Tognazzi,come gli altri quattro appena citati,e’ stato un attore che definire solo comico sarebbe offensivo.Quella generazione di attori possedeva una carica artistica ed un talento innato.
Malgrado siano passati attraverso la guerra,con tutte le sue traversie,riuscivano a sprigionare un’energia ed una voglia di riuscire che al giorno d’oggi sono totalmente sconosciute.
Tognazzi fin da piccolo aveva mostrato di essere portato per la recitazione.
Nell’immediato dopoguerra,trasferitosi a Milano,partecipa ad una serata per dilettanti.
Viene notato da Wanda Osiris che lo scrittura nella sua compagnia teatrale.

Da li’ al cinema il passo e’ breve.Il regista Mario Mattoli lo fa esordire nel film “I cadetti di Guascogna” al fianco di Walter Chiari.Successivamente conosce Raimondo Vianello con cui formera’ un sodalizio artistico di cui ci si ricorda ancora.Gireranno diversi film insieme ma il successo popolare arriva con lo spettacolo televisivo “un due tre”.
Due tipi di comicita’ differenti che si amalgamavano alla perfezione.Compassato e piu’ elegante appariva Vianello,piu’ sanguigno incisivo Tognazzi.Lo spettacolo ando’ incontro a grandi tagli di censura.Era il primo tentativo di satira televisiva.Si arrivo’ alla chiusura anticipata dello show quando il duo prese in giro l’allora presidente della repubblica Gronchi.Erano altri tempi,per fortuna finiti.
I film girati da Ugo Tognazzi sono stati tantissimi e quasi tutti di buona levatura.
Dicevo all’inizio che gli attori di quel periodo erano completi,versatili.I loro personaggi potevano essere buffoni,potevano essere lo specchio della vita reale cioe’ talvolta miseri, talvolta subdoli e ipocriti,talvolta generosi ed eroici.Per loro non era un problema cambiare maschera.

In quegli anni ci hanno fatto vedere l’immagine di un’Italia che via via cambiava.
Tognazzi,come gli altri, ha impersonato individui di ogni tipo e classe sociale.
Ne “Il federale” di Luciano Salce,interpreta in maniera superba un graduato della milizia fascista che con gli americani ormai quasi padroni dell’Italia deve scortare a Roma un antifascista dall’Abruzzo.E’ talmente imbevuto della sua fede mussoliniana che rifiuta ,anche difronte all’evidenza,di credere che la guerra e’ perduta.Un personaggio drammatico non senza un sottile,amaro umorismo.
Tutti i piu’ famosi registi italiani del dopoguerra hanno voluto in molti loro film Ugo Tognazzi.
La lista e’ lunga ne citiamo solo alcuni:Dino Risi,Mario Monicelli,Nanni loy,Luciano Salce,Marco Ferrreri,Alberto Lattuada,Ettore Scola.Come gia’ detto,passava da un tipo di personaggio all’altro con naturalezza.
Ugo Tognazzi ci ha lasciato dei film che hanno colpito la nostra sensibilita’,comici,meno comici e perfino drammatici.
Il 27 novembre del 1990 abbiamo perso Ugo Tognazzi che e’ stato il primo dei grandi cinque a lasciarci.


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