a cura dell’Autoscuola Giulia – istruttore Stefano San Romè
Se il tuo mezzo si è fermato in strada per un’avaria o un incidente, devi usare il segnale mobile di pericolo per segnalare l’accaduto. Vediamo le regole per utilizzarlo al meglio ed evitare sanzioni. Un incidente o un problema all’automobile possono capitare e, in questi momenti di difficoltà, occorre mantenere la calma e agire seguendo il codice stradale, mettendo in sicurezza sé stessi e gli altri.
Il segnale mobile di pericolo, detto anche “triangolo” serve, infatti, a segnalare agli altri automobilisti che il veicolo è fermo e che occorre prestare molta attenzione, procedendo con cautela.
Caratteristiche del segnale mobile di pericolo
Il triangolo fa parte della dotazione obbligatoria dell’automezzo insieme al giubbotto, chiamato anche “gilet salvavita”, o alle bretelle retroriflettenti. Ogni automobilista deve controllare di avere questi dispositivi a bordo del mezzo, che siano conformi alla legge e omologati. Il segnale mobile di pericolo deve essere maneggevole, solido e durevole, realizzato in materiale retroriflettente sulla faccia esterna, solitamente di colore rosso/arancio.
Deve essere munito di un sostegno stabile e resistente che gli consenta di essere appoggiato sul terreno in posizione quasi verticale, per essere visibile chiaramente.
Il triangolo non si deve ribaltare in caso di vento, pioggia, neve e non deve cadere a causa dello spostamento d’aria creato dagli altri veicoli in transito. La visione di questo dispositivo aiuterà gli altri conducenti a prestare maggiore attenzione, rallentando la velocità del veicolo e calcolando lo spazio di frenata e di arresto, se necessari.
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