a cura della Redazione GreenMe


È successo. Sei stato lasciato e forse te lo aspettavi, forse no. Avrete parlato, tu avrai pianto, l’altro/a avrà detto le sue ragioni e alcune saranno state credibili, altre meno. Di sicuro, non troppo plausibili e non troppo convincenti.

Allora forse avrai iniziato a pensare, a chiamare e a scrivere: cosa è andato storto? Potevo fare di più? Posso fare qualcosa ora, per riaverti?

Ma soprattutto, dentro di te, avrai iniziato a infliggerti la grande domanda, la grande tortura: perché?

Un amore che finisce in modo traumatico o improvviso, come abbiamo detto più volte in queste pagine, è un vero e proprio lutto, che va affrontato in tutte le sue fasi. In un primo momento sei incredulo, non vuoi accettare che sia successo davvero e magari menti a te stesso, dicendoti che è solo un momento di crisi e presto tornerete insieme; dopo, quando capisci che è tutto vero, senti un bisogno estremo di razionalizzare. Ancora dopo proverai la rabbia, e poi la tristezza, e poi comincerai a rialzarti. Ma oggi sei ancora nella fase confusa in cui le domande si affastellano.

«Mi hai lasciato perché non lavavo i piatti subito dopo aver mangiato? Perché non ero abbastanza bello? Perché non ero bravo a letto come volevi tu? Perché sei un/a sadico/a assassino/a e in realtà è tutta colpa tua?».

O magari, come alternativa e complemento a tali domande, inizi persino a elaborare il profilo psicologico del tuo (ormai) ex in cerca di motivazioni nascoste. Inizi a elaborare una tua teoria sul perché la vostra storia sia finita, visto che le motivazioni che lui o lei ti dà non sono affatto soddisfacenti.

Ma ecco un consiglio spassionato: smettila subito. Nulla di quello che troverai ti risarcirà del tuo dolore e nessuna delle mezze verità che il tuo/a ex ti ha dato come motivazione troverà un completamento efficace. Come esseri umani, per resistere ai traumi, andiamo in cerca della ragione e della verità nella speranza di pacificare la nostra anima, ma spesso la ricerca è senza esito.

Per quanto tu senta che si tratta di ragioni false e insufficienti, sforzati di ascoltare e prendere per vere quelle che ti ha dato l’ex partner e non andare oltre: non trasformerai un no in un sì.

Ora che tutto è finito sai che avrai davanti un tempo di accettazione, di guarigione e di ritorno alla vita che potrà essere anche molto lungo, ma che deve in ogni caso essere compiuto. Guardare indietro significa, invece, rimanere nel pantano: e le cose che si perdono nella palude non torneranno forse mai più a galla. Spesso le persone ignorano la vera ragione del loro agire, per questo non è detto che tu, da esterno, potrai trovarla.

Se sei stato lasciato, allora, non guardarti indietro, ma inizia subito a prenderti cura del tuo cuore; sollevalo, riparalo, preparati ad amare di nuovo.


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