a cura della Redazione “Italiacanora”


2004 (54a Edizione) – Dal 2 al 6 marzo 2004

Grandi e sostanziali novità per l’edizione 2004 del Festival di Sanremo, scompare la giuria demoscopica e la gara sarà unica (non più suddivisa in due sezioni “Campioni” e “Giovani”).

Presentano: Simona Ventura, Paola Cortellesi, Maurizio Crozza e Gene Gnocchi.
Direttore artistico: Tony Renis.
Commissione artistica del Festival di Sanremo, composta da: Flavia Cercato, voce nota di Rai Radio2, dj Molella, il direttore d’orchestra Leonardo de Amicis, il musicista Massimo Guantini, il produttore Michele Torpedine e Davide Lucaferri (di Isoradio) che ha scelto i 22 brani “per piacere al pubblico e alle radio”.
Scenografia di Gaetano Castelli – Totale brani: 22 Organizzazione: RAI


La presigla affidata a Gene Gnocchi questa volta comincia da un palchetto del teatro Ariston. Simona entra accompagnata da due boys. Primo concorrente a salire sul palco Adriano Pappalardo. Poi arriva Neffa col suo elegante swing. Anche Neffa, dopo Pappalardo, tenta un approccio con una graziosissima Simona Ventura. E’ il turno di Linda una delle favorite per la vittoria finale. Gene presenta uno dei suoi famosi scoop che rivela che in realtà Linda non è altro che Giancarlo Magalli travestito. Tocca a Paolo Meneguzzi.

Poi tocca alle Wooden Chicks, una girl band la cui leader è Pera Williams ossia una eccezionale Paola Cortellesi che non solo canta alla grande ma riesce anche a ballare in un modo davvero strepitoso, con le mossette tipiche di questi gruppi al femminile. Voce maschile un ospite d’eccezione: Frankie Hi-nrg mc.

Sul palco Andrea Mingardi, come sempre felice come un ragazzino per aver esaudito il sogno della sua vita: suonare con la Blues Brother’s Band.
Marco Masini un altro dei cantanti favoriti nella competizione, presenta il suo “Uomo volante”.

A sorpresa Tony Renis sale sul palco dell’Ariston e si siede a un tavolo davanti a Simona Ventura. Tony Renis spara a zero contro le multinazionali. “Non mi aspettavo tutte le porcherie e le minacce che hanno fatto ai cantanti”. Bordate anche contro gli “amici” americani che “sono amici finché non gli tocchi il portafoglio”.

Poi si parla degli amici italiani: e a sopresa, quando Renis dice che il termine “cagasotto” è riferito ad Adriano Celentano entra in scena proprio lui. “Sono venuto per dire che questo festival è davvero bello, e che tu Simona sei bravissima. Tu Tony non te ne sei ancora accorto ma questo è un bel festival. E i giovani che cantano i pezzi vecchi sono bravi”.
E sulla famosa sorpresa di Tony Renis, il direttore artistico ammette di “aver bluffato”. Il monologo va per le lunghe. Celentano critica la decisione di collegarsi con Nassirya: “Cosa c’entra? Secondo me in quei momenti l’audience cala”. “Secondo me (continua) questo festival è stato un po’ troppo politico”.
Poi spazio alla musica, Celentano finalmente canta accanto a due ballerini d’eccezione: Tony Renis e Simona Ventura.

Dopo la performance di Massimo Modugno è il turno di Mario Rosini, un altro dei favoriti.
Mario Venuti sul palco con “Crudele” e poi Bungaro con “Guardastelle” e Andrè.
Dopo il collegamento con i nostri carabinieri di stanza in Iraq, tocca a Stefano Picchi.
Il cantante dei Db Boulevard si presenta di nuovo con gli occhi cerchiati da panda, questa volta col trucco un po’ più sbavato. Ma chi vuole imitare? Se musicalmente somigliano ai Velvet come look Alessio Ventura sembra più il cantante dei Rasmus.
Tocca a Pacifico: un’interpretazione impeccabile. Questa è sicuramente la canzone più bella del festival, probabilmente se il cantante milanese non fosse stato bloccato dall’emozione nella prima performance questo brano avrebbe avuto più attenzione di quanta non ne abbia avuta. E’ il momento di Maurizio Crozza, nei panni di sé stesso. Forse in quelli di Bush e di Elton John è più efficace. E’ il turno di Daniele Groff con “Sei un miracolo”. Dopo l’esibizione di Simone è il momento di Lionel Richie. Sul palco arriva Veruska. Seguita da Piotta, Omar Pedrini e Danny Losito.Ultima uscita per Dj Francesco che si presenta a torso nudo, evidentemente tatuaggiato.

La cantante irlandese Dolores O’ Riordan si esibisce nell’Ave Maria di Schubert che fa da colonna sonora al film di Mel Gibson.

Tra applausi e fischi Simona Ventura proclama Marco Masini vincitore della 54esima edizione del festival di Sanremo. Secondo Mario Rosini, terza Linda.