a cura della Redazione “Italiacanora”


2002 (52a Edizione)
Martedì 5, Mercoledì 6, Giovedì 7, Venerdì 8, Sabato 9 Marzo 2002

Presentano: Pippo Baudo con Vittoria Belvedere e Manuela Arcuri
Orchestra: RAI 
Totale brani: 36 (20 Campioni + 16 Giovani)
Dopofestival: Affidato dall’inedita coppia Simona Ventura-Francesco Giorgino del Tg1 e da un gruppo fisso di ospiti, composto da Giampiero Mughini, Simona Izzo, Roberto Cavalli, Barbara Palombelli e Giancarlo Magalli.un dorma di Luciano Pavarotti


Dopo il fiasco del 2001, la Rai vuole puntare sulla garanzia degli ascolti ed è così che prepara il ritorno del redivivo Pippo Baudo.

Baudo riprende il suo Sanremo e lo riporta alla struttura a lui tanto cara: abolisce la giuria di qualità (eccetto una giuria di esperti), abolisce la presenza dei super ospiti italiani, rinnova la tradizione delle eliminazioni nel settore delle “nuove proposte”, si auto elegge selezionatore delle canzoni in gara e sceglie, sempre, l’accoppiata delle vallette bionde e brune. Dopo la solita decisione, condita da nomi e polemiche, Baudo sceglie due ragazze, puramente italiane: la mediterranea e misteriosa Manuela Arcuri e la bionda e dolce Vittoria Belvedere. Le due bellissime ragazze seguiranno il loro ruolo, spesso di contorno, come tutte le vallette di Baudo ma con grazia. Il parco degli ospiti stranieri è succulento: le nuove tendenze (Kylie Milongue, Shakira, ecc.) gli artisti affermati (Alanis Morisette, Britney Sperars, i Cranberries, i Corrs e, l’habituè di lusso, Michale Bolton). Ogni sera, vari personaggi dello spettacolo, faranno da padrini a queste stars. Ogni sera, Baudo, ospita un comico diverso: Fiorello (che darà un ottima prova di spettacolo e bravura), Anna Marchesini, Teo Teocoli, Gigi Proietti(sempre bravi) e Roberto Benigni, che scatenerà un tormentone polemico. Il comico toscano doveva partecipare alla serata finale di Sabato; dopo alcune esibizioni decisamente propagandistiche contro il governo al potere (di Centro-Destra), il quotidiano “il foglio”(il cui direttore è Giuliano Ferrara), aveva minacciato un lancio di uova e ortaggi contro il comico, se avesse fatto ancora propaganda. L’attesa è tanta ma, alla fine, tanto fumo e niente arrosto: Ferrara non si presenta ma, da casa sua, lancerà uova contro il televisore e Benigni farà un monologo bipartisan, sfottendo, si Berlusconi e Ferrara ma in modo leggero (citerà un canto dantesco sulla Vergine Maria, canterà una canzone sull’amore, e, alla fine, sembrerà porgere una mano a Berlusconi, esaltato da una standing ovation dell’Ariston e dalla commozione generale). Fiorello, Benigni e (con un tentativo) la Ferilli, si esibiranno nel palpeggio del membro virile di Baudo (Benigni addirittura gli scompiglierà i capelli e visiterà la gonna di Manuela Arcuri). Il Dopofestival, incredibilmente molto seguito, sarà condotto dalla strana coppia: Simona Ventura (bravissima e frizzante come sempre) e Francesco Giorgino (giornalista, conduttore di telegiornali e molto più moderato della Ventura); presenti anche i comici: Gene Gnocchi (sempre pungente nelle sue ironie), Maurizio Crozza (con una riuscitissima imitazione di Luciano Pavarotti) e, il sempre presente, Gianni Ippoliti. Infine, si notano, quattro opinionisti fissi, ad ogni puntata: Gianpiero Mughini, Barbara Palombelli, Giancarlo Magalli e Roberto Cavalli.

In questo festival, come promesso da Baudo, le canzoni si ritagliano uno spazio principale, di pregevole fattura, almeno quelle della sezione Big. Favoriti erano i grandi Big del passato: Gino Paoli (un grande ritorno, dopo un serrato corteggiamento di Baudo), Patty Pravo, Loredana Bertè, Fausto Leali e Luisa Corna o gli inossidabili Matia Bazar. Proprio quest’ultimi, dopo anni di tentativi, vincono il loro secondo Festival di Sanremo, il primo fu nel 1978. Una vittoria, tutto sommato, meritata, grazie ad un bel pezzo che esalta la straordinaria voce di Silvia Mezzanotte: “Messaggio d’amore”. La ragazza si commuove alla premiazione ma, al contrario, i due navigati membri del gruppo (Cassano e Golzi) rimangono impassibili. Seconda, dopo un estenuante testa a testa per la vittoria, si piazza la grande sorpresa del festival: Alexia. La non giovanissima reginetta della dance, esplosa tardi ma conosciuta per azzeccatissimi testi estivi in lingua inglese, si presenta con uno straordinario pezzo italiano, “Dimmi come”: un energico rythm and blues, condito dalla bellissima voce della cantante spezzina. Il terzo posto, per la prima volta dopo quattro esperienze Sanremesi, è dato al grande Gino Paoli. Lo schivo cantautore canta un brano forse non dei suoi migliori, abbastanza prevedibile ma apprezzato da molti:”un altro amore”. Solite presenze tra i Big ma non per forza apprezzate peri loro bellissimi pezzi:Mariella Nava (“Il cuore mio”), Nino D’angelo “Marì” un pezzo in napoletano di stampo etnico), Patty Pravo (originale come sempre, col suo bellissimo brano “L’immenso”; ogni sera darà scandalo appiccicando al microfono una chewing-gum, che aveva appena mangiucchiato) Michele Zarrillo (“Gli angeli”) Mino Reitano (fedele al suo clichè, porterà un brano firmato dal grande Panella, “La mia canzone”) ed Enrico Ruggeri (“Primavera a Sarajevo”, una melodia volutamente slava ed un testo molto attuale; il cantautore verrà accusato di plagio, di “o’sarracino”, e di errore culturale, citando la balalaika, uno strumento tipico russo). Una citazione particolare va data a Loredana Bertè. La amata-odiata cantante calabrese, sceglie Sanremo per il palco della rinascita, dopo una forte cura dimagrante e la collaborazione col produttore albanese(ex marito di Anna Oxa) Pacolli. La grintosa artista arriva sul palco spesso in stato scialbo e confusionale e porta un brano, “dimmi che mi ami”, interessante ma dove è poco preponderante la sua grande voce. La giuria sarà crudelissima con la Bertè e la Pravo, relegandole ai bassi fondi della classifica. Un grande ritorno, dopo 12 anni di attesa, è quello di Fiordaliso. La bravissima cantante, perde la sua grinta ma guadagna in interpretazione, grazie ad uno splendido pezzo sul divorzio:”Accidenti a te”. L’ondata giovanile è ampiamente presente a Sanremo, seppur con alterna fortuna in classifica: qualificati di diritto, come vincitori delle “Nuove proposte”, i giovanissimi Gazosa, confermano i loro talenti individuali ma eseguono un brano troppo scontato sanremese, “Ogni giorno di più”, nonostante questo hanno un apprezzabile decimo posto; Daniele Silvestri stupisce, non solo con un incredibile frac (alle prime sere) ed un vestito alla John Travolta (alla serata finale), ma anche portando un bano divertente ma surreale, “salirò”, diverso da canzoni impegnate portate nelle altre due edizioni. Le cinque scatenatissime Lollipop, un gruppo di ragazze formate grazie ad un concorso su un giornale, sono la risposta alle Spice Girls e cantanto esclusivamente in inglese;questa volta ci provano con l’italiano ma, la loro ballabilissima “batte forte”, è troppo simile al loro repertorio ed è relegata al penultimo posto. Un clamoroso ritorno è quello di Gianluca Grignani, rinato, dopo un periodo di appannamento, grazie ad un ritorno alle sue vecchie sonorità:”lacrime dalla luna” è un bel pezzo ma troppo simile al suo stile;il giovane cantautore manifesterà, sempre, i suoi atteggiamenti forzatamente anti-conformisti e , spesso, inutili. Infine, il festival, vive un evento da gossip:gareggiano, in esso, un gruppo musicale e il loro ex-cantante solista. Da una parte, difatti, ci sono i Timoria, dopo una grande ritorno dopo il 1991, che cercano un maggiore successo (la loro “casa mia” è bella, seppur con chiare influenze all’Equipe 84 o ai New Trolls, ma è crudelmente relegata all’ultimo posto) e, dall’altra, Francesco Renga, un bravissimo cantautore, dotato di una splendida voce, già esploso nelle “Nuove Proposte” del 2001, canta una bellissimo pezzo dedicato alla madre morta, “Tracce di te”. Infine, curiosa, è la presenza di due artisti di stili musicali diversi da Sanremo: il tenore Alessandro Safina, con alle spalle un grande successo estero ma sconosciuto in Italia, molto simile a George Clooney, piazza una bellissima “del perduto amore” e la bravissima Filippa Giordano, cantante di teatro ed ex “Nuova Proposta” del 1999, che sforna una spettacolare “amarti sì”, grandiosa voce ed interpretazione. Il veterano Fausto Leali, ritenta l’esperienza vincente con Anna Oxa, nel 1989 e si ripropone con la bellissima presentatrice televisiva, Luisa Corna:tanti storcono il naso, bella ma non brava ma, in realtà, la Corna si rivelerà una bellissima voce, anche se non supportata da un pezzo di altissimo livello….si piazzeranno splendidamente quarti. Le Nuove Proposte, eccetto rari casi, non sembrano di altissimo livello. Baudo istituisce una giuria di esperti, capitanata dal grande Claudio Cecchetto, che porterà il 25 % dei voti nella classifica delle “Nuove proposte”, attraverso ad un voto , per la prima volta palese e darà i premi (miglior testo, miglior canzone e miglior interpretazione) alla sezione Big. Scalpore lo fanno la presenza di due figli d’arte, deludenti però: Marco Morandi, già presente nel 1998 col gruppo dei Percentonetto, non stupisce con una banale “che ne so”; scandaloso, addirittura, è Giacomo Celentano, presentatosi con una bandana sui capelli, il figlio del molleggiato porta un pezzo banalissimo e si ritrova eliminato ed ultimo in classifica!. Alcuni giovani artisti sono interessanti, o quanto meno sembrano:Andrea Febo (con una curiosa canzone piena di verbi all’infinito, “All’infinito”) e Daniele Vit (con “Non finirà” una bella voce blues). Altri gruppi sembrano offrire buoni spunti ti tendenza:i simpaticissimi Dual Gang(“sarà la primavera”), esclusi dalla finale;i milanesi Botero(“siamo teni”), i glorificati Giuliodorme (“Odore”), originali ma esclusi dalla finale; i Plastico (“Fruscio”) caratterizzati da una voce femminile originale ma, pure loro, esclusi dalla finale e gli altri esclusi, La Sintesi, caratterizzati da una canzone vagamente cannibalistica, “Ho mangiato la mia ragazza”. Grande onore si da, ai siciliani, Archinuè (Arcobaleno in italiano), che pernottavano in macchina durante il sanremo Giovani; questo gruppo sembra una versione rock degli Avion Travel e stupiscono con “La marcia dei santi”. Infine, come sempre, appaiono molti doppioni: un ennesimo neo melodico, molto D’alessiano, Fiorellino (“Ricomincerei”) e un tipico brano sanremese , poco aiutato dai lunghi capelli rasta, Simone Patrizi, con “Se poi mi chiami”; il ragazzo, con grande sua sorpresa, si piazzerà al terzo posto. La manifestazione, nelle Nuove Proposte, è vinta, per un soffio, dalla bella e giovanissima (15 anni appena) Anna Tatangelo. La giovane brunetta di Sora (Frosinone), ha una bella voce molto simile alla Pausini e vince con “Doppiamente fragili”. Il secondo posto sarà, con uno scarto di soli 7 voti, di una bellissima e dotatissima cantante toscana: Valentina Giovagnini. la ragazza stupisce tutte le giurie, tra cui quella degli esperti, grazie alla sua voce intensa e al suo amore per la musica irlandese e mediovale; il suo brano, suggestivo, è: “Il passo silenzioso della neve”.