a cura della Redazione “Italiacanora”


1975 (25a Edizione)
Giovedì 27, Venerdì 28 Febbraio, Sabato 1 Marzo 1975

Presentano: Mike Bongiorno e Sabina Ciuffini
Orchestra diretta da: Enrico Simonetti 
Ripetizione brani di: Johnny Sax e Piergiorgio Farina
Totale brani: 30
Organizzazione: Comune di Sanremo

LA FORMULA
Una interpretazione per brano, 12 brani qualificati per la finale.


Nel 1975 l’organizzazione del Festival è ad appannaggio del Comune. Tante sono le polemiche per questa scelta ma la giunta comunale ritiene che per dare credito alla manifestazione bisogna che il Comune se la organizzi da solo. Mai scelta più sbagliata. Alla direzione artistica c’è Bruno Pallesi, noto cantante, autore e discografico che sin da quando riceve il compito arduo di organizzare questa edizione lamenta il fatto che alla Commissione sono giunte canzoni brutte per la maggior parte presentate da illustri sconosciuti.

Ed è proprio così dal momento che i big si uniscono e decidono di snobbare il tanto amato festival. Mike Bongiorno è al timone di questa nave che fa acqua dappertutto ed è aiutato dalla brava e bella Sabina Ciuffini, già sua valletta nei tanti quiz televisivi proposti. Per quanto concerne la gara le canzoni selezionate sono trenta; gareggiano in due serate trasmesse radiofonicamente e solamente sei brani accedono alla finale che viene trasmessa in diretta tv. L’interesse per questa edizione è scarso tanto da far prendere ai dirigenti Rai la decisione di non trasmettere le votazioni finali né la ripetizione del brano vincitore.

La direzione orchestrale è affidata al maestro Enrico Simonetti ed a ripetere i refrain dei brani prima di sottoporli alle votazioni delle giurie(inesperte) si chiamano due bravi musicisti: Johnny Sax (sassofonista) e Piergiorgio Farina (violinista). Nella stesura del cast viene eliminata Giulietta Sacco grande interprete della canzone partenopea (ma forse ha fatto bene a restare a casa). Nicoletta cantante francese al top delle classifiche rinuncia e Marisa Frigerio una cantante italiana di successo soprattutto all’estero dà forfait poco prima dell’inizio della manifestazione. Tante sono le polemiche iniziali: alcuni dei partecipanti affermano di aver sborsato svariati milioni per poter partecipare al festival assicurandosi la finale (alla quale poi non hanno partecipato). Alcuni autori di un brano non ammesso alla gara dal titolo “Chiaro”, spifferano che uno dei brani proposti in gara “1975 amore mio” non è inedito. Non si riesce per tempo a notificare questa eliminazione, per cui il brano partecipa comunque guadagnandosi prima delle votazioni l’eliminazione assicurata.

Quattro sono i big in gara: Angela Luce, Rosanna Fratello, Nico (ex componente e leader dei Gabbiani) e Paola Musiani. Dal punto di vista artistico molti sono i brani discreti che vengono eliminati, forse troppo complicate per i palati sanremesi abituati alla melodia ed all’orecchiabilità. Tra questi: “Innamorarsi” proposta dal cantante francese al top delle classifiche Jean Francois Michael, “La paura di morire” scritta da Pino Calvi per la voce duttile di Annagloria, “Scarafaggi” un brano “nero” sia per il colore degli animali di cui si parla nella canzone sia per la voce del suo autore e cantante Goffredo Canarini più volte censurato per i contenuti dei suoi testi.

“Sotto le stelle” brano in vernacolo romanesco del famosissimo autore Romolo Balzani(quello di Barcarolo romano) proposto dall’interprete folk Nannarella e la raffinata canzone “Se nasco un’altra volta” proposta da una delle più sensibili interpreti della canzone, Paola Musiani che propone a mio avviso il brano più interessante di questa edizione. Bravi sono gli interpreti delle altre canzoni in gara, ma purtroppo sono i brani inconsistenti, tra l’altro essendo il mercato discografico in crisi nessuno di questi cantanti godrà di una promozione adeguata. Gabriella Sanna interprete di un brano composto da Gianni Meccia “Adesso basti tu”, Lorenzo Pilat che presenta “Madonna d’amore”, l’easy listening delle Volpi blu in gara con “Senza impegno”ed il liscio tradizionale di Ely Neri che propone “Tango di casa mia”, così come Antonella Bellan e Leila Selli sono discreti artisti che hanno dimostrato in precedenza di possedere del talento. Vince questa edizione Gilda con il brano “Ragazza del sud”. La cantautrice si fa accompagnare da un gruppo e da quattro ragazze in costume tradizionale della Sicilia, Basilicata, Sardegna e Calabria. La sua canzone tradizionalissima conquista sin dalla prima sera i giurati. Seconda classificata Angela Luce con “Ipocrisia” un brano sceneggiata che la cantante ed attrice interpreta alla maniera di Amalia Rodriguez. Rosanna Fratello risulta essere ad aex aequo con il suo brano “Va speranza va” orecchiabile e di discreta fattura. Tra i brani in finale segnalo ancora “Il telegramma” composto da Pino Donaggio e proposto con l’energia vocale del suo interprete Piero Cotto ed “Un grande addio” un brano sussurrato dalla brava e bella Valentina Greco che si presenta con un abito trasparentissimo, forse per contendere la vittoria ad Angela Luce che risulta essere la favorita e che rimane piuttosto stizzita dai risultati. Tutto il resto come dice “il califfo” della canzone italiana… È noia. Canzoni trite e ritrite che neanche i bravi artisti in gara, ma senza una spiccata personalità riescono a riscattare. E’ sfacelo!!!!!!!!!!! Vendite discografiche: zero sia perché queste canzoni non interessano nessuno sia perché le case discografiche con le quali gli artisti hanno inciso non hanno distribuzione. Alcuni giornalisti affermano che il festival è morto!