a cura della Redazione “Italiacanora”



1974 (24a Edizione)
Giovedì 7, Venerdì 8, Sabato 9 Marzo 1974

Presentano: Corrado e Gabriella Farinon
Orchestra: del Festival
Totale brani: 28 (14 categoria A + 14 cantanti “Giovani”)
Organizzazione: Ezio Radaelli

LA FORMULA
Una interpretazione per brano, qualificati: 14 cantanti Categoria A di diritto + 4 cantanti della Categoria Giovani.


Difficile sembra organizzare questa edizione. Il Festival torna nelle mani del Comune che stenta a trovare un organizzatore della manifestazione. Dopo la crisi dello scorso anno nessuno vuole organizzarlo. Si candida Padre Ugolino da Grosseto (padre spirituale di Celentano) che assicura il Comune che riuscirà a far gareggiare Celentano, Mina e Battisti. Alcuni giornalisti sostengono che il Padre si candida per scremare i testi delle canzoni dalle impurità letterarie; infatti oggi i testi si sono evoluti e contengono generalmente parole leggermente peccaminose. Alla fine il Comune ingaggia la cosiddetta “troika” composta da Ravera, Gigante e Salvetti.


A condurre questa edizione c’è Corrado come al solito, garbato, ironico, divertente e professionale affiancato da Gabriella Farinon che presentando questa edizione raggiunge il record delle conduzioni al femminile. Si cercano anche degli ospiti, ma la Rai decide di trasmettere le prime due serate solo via radio e la terza in diretta tv, così solo Walter Chiari allieta con le sue gag l’ultima serata.


Anche i cantanti non vogliono partecipare quest’anno e si fa davvero fatica a trovarne alcuni disposti a rischiare un’eliminazione a questa gara. Ecco che la troika invita alcuni big abituati a gareggiare, assicurandogli l’accesso alla finale, mentre la gara interessa solo la categoria giovani che da quattordici ai nastri di partenza si riducono a quattro nella serata conclusiva. Artisticamente tutte le canzoni presentate sono incolore più del solito; Tra i giovani riescono ad accedere alla finale i Domodossola che presentano il brano “Se hai paura”, Anna Melato con la sua “Sta piovendo dolcemente” a conferma della sua popolarità ricevuta nel corso dell’ultima edizione di Canzonissima, la melodica “Il mio volo bianco” presentato da Emanuela Cortesi vincitrice dell’ultima edizione di Castrocaro e l’inutile e sin troppo orecchiabile “Notte dell’estate” che parla delle paure di una giovane ragazza che rimane incinta fuori del matrimonio, riscattata solamente dalla voce di Valentina Greco. Tra i brani da segnalare in questa categoria degni di nota sono “Fiume grande” una discreta composizione di Franco Simone, “Qui” scritta da Riccardo Cocciante e non certo aiutata dalla esibizione di Rossella che si emoziona e stona un pochino, “Per una donna donna” delicata composizione di Antonella Bottazzi e “La donna quando pensa” brano che vanta la sensibile interpretazione di Paola Musiani; questi due ultimi brani che affrontano temi assai cari al movimento femminista che sta riscuotendo grande successo. Grande perplessità lascia l’eliminazione di Raoul Casadei che con la sua orchestra presenta “La canta”. Tra i debutti si segnala quello di Donatella Rettore con la sua “Capelli sciolti”, Riccardo Fogli appena staccatosi dai Pooh con il brano “Complici” e Sonia Conti con un brano deboluccio scritto da Gian Pieretti “Ricomincerei” che non riesce a riscattare con la sua valida voce.


Torna di moda il tango e due sono gli artisti che si cimentano con questo ballo: Piero Focaccia con la sua “Valentintango” e Les Charlots noti attori al top della loro carriera con l’ironica “Mon ami tango”; ambedue però non convincono e solamente quest’ultimi che gareggiano nella categoria big accedono alla finale, mentre Focaccia già noto per tanti successi si deve accontentare di gareggiare nei giovani subendo l’eliminazione.


Tra i big tanti sono gli artisti che presentano brani minori: Albano con la sua “In controluce” scritta da Paolo Limiti, Mino Reitano che presenta una sua composizione dal titolo “Innamorati”, Nicola Di Bari in gara con “Il matto del villaggio”, Little Tony che sfodera un nuovo look interpretando la sua “Cavalli bianchi”. Anche gli stranieri Middle of the road presentano un inutile brano dal titolo “Sole giallo” e gli olandesi Mouth and Mcneal sono in gara con l’orecchiabile “Ah l’amore” un brano che certo non ha la qualità dei brani di successo sinora proposti da questo duo. Tra i debutti c’è quello di Claudio Baglioni autore del brano di Gianni Nazzaro “A modo mio”. Anche Rosanna Fratello delude un poco le aspettative dei suoi fan con “Un po’ di coraggio”. Tra i brani da segnalare invece c’è quello di Gilda Giuliani “Senza Titolo” un brano di ottima fattura che ha una strana costruzione musicale e non presenta ritornello e quello di Milva che si intitola “Monica delle bambole” che parla di una donna che affronta nonostante l’età, la vita in maniera fanciullesca come quando giocava con le bambole. Vince sicuramente il miglior brano della rassegna scritto da Cristiano Malgioglio ed interpretato da una convincente Iva Zanicchi dal titolo “Ciao Cara come stai?”. Tutti gli altri sono secondi a pari merito, così come promesso dagli organizzatori in fase di preparazione. Comunque la stampa accreditata al Festival soffia i nomi del secondo e del terzo classificato. Al secondo posto si piazza Domenico Modugno con un ottimo brano scritto dalla brava Suligoj “Questa è la mia vita” che parla del bilancio della vita fatto da un uomo di mezza età, mentre la sempre più sexy Orietta Berti in abito di tulle nero interpreta con voce cristallina “Occhi rossi” piazzandosi in terza posizione e confermando la sua popolarità. A fine manifestazione si registra davvero il crollo delle vendite dei dischi festivalieri: meno di centomila copie, una cifra davvero esigua! Solamente l’edizione 1951 diede dei risultati così deludenti, ma se si pensa che sono passati ormai più di vent’anni dalla nascita del festival, ci si sorprende….. in maniera negativa!