a cura della Redazione “Italiacanora”



1971 (21a Edizione)
Giovedì 25, Venerdì 26, Sabato 27 Febbraio 1971

Presentano: Carlo Giuffrè e Elsa Martinelli
Orchestra: del Festival
Totale brani: 24
Organizzazione: Gianni Ravera e Ezio Radaelli

LA FORMULA
Due interpretazioni per brano, 14 brani qualificati per la serata finale.


La XXI edizione della manifestazione inizia con grandi difficoltà; infatti le case editrici, discografiche ed i cantanti hanno scoperto che esistono anche altri canali per promuovere i loro prodotti e disertano la manifestazione, creando un certo malcontento tra gli organizzatori ed il Comune sanremese.
Al timone organizzativo è riconfermato il binomio Ravera-Radaelli che decidono di affidare la conduzione a Carlo Giuffrè supportato dalla ex modella ed ora attrice Elsa Martinelli che si rivela però un poco fredda e distante dal canone delle presentatrici che finora hanno sfilato sul palco del Salone delle feste.
Le canzoni presentate alla Commissione sono notevolmente ridotte (110 per l’esattezza) che ne sceglie venti.
Un’altra Commissione denominata di “rinnovamento” seleziona altri quattro brani su dodici da inserire in gara, che si sono distinti per i testi. Le quattro scelte sono: “4/3/1943”, “La folle corsa”, “I ragazzi come noi”, “Bianchi cristalli sereni”.

Tanti sono i cantanti scontenti che non vengono accettati alla rassegna: Mirelle Mathieu, James Brown, Beppe Cardile, Elio Gandolfi, Nancy Cuomo, Ombretta Colli, Manila Renato dei profeti, Ada Mori, Le particelle, i Camaleonti che vorrebbero come partner Iva Zanicchi o Patty Pravo.


Don Backy gradirebbe avere al suo fianco Mina ma sa di certo che la “Tigre” non accetterà. Diffidenti sono anche Claudio Villa, Mino Reitano ed Orietta berti che dapprima viene scelta per un brano ma poi d’accordo con la sua casa discografica decide di non partecipare. Nessun elemento proviene da Castrocaro in quanto Ravera non sicuro di organizzare il festival decide di non promettere la partecipazione ai vincitori. Si punta moltissimo sullo spettacolo meno sulle canzoni; questo sta a significare come quanto già da questa edizione si punti all’immagine; infatti inizia Antoine che trova in Anna Identici la sua ideale compagna per ripetere la sua canzone “il dirigibile”; alla fine del brano si fa tirare in alto per la giacca da una carrucola in ferro ed acciaio.


Nino Ferrer arriva sul palco in Rolls Royce e con un cane in braccio per promuovere la sua “Amsterdam” , mentre Rosanna Fratello escogita un balletto con 5 ballerini provvisti di cappello per ripetere questo spensierato brano di Pino Calvi dedicato alla cittadina olandese. Anche Piero Focaccia si fa accompagnare da alcune ballerine di diversa nazionalità per presentare la sua orrenda “Santo Antonio Santo Francisco” tra l’altro ripetuta da Mungo Jerry in testa a tutte le classifiche mondiali per la sua “In the summertime”. Mal al contrario sceglie il complesso dei “Quelli” per supportare il suo valido brano dal titolo “Non dimenticarti di me” rieseguito dai Nomadi.
Tutti questi accorgimenti spettacolari non servono per accedere alla finale. Nessuno di questo brano infatti giungerà alla serata conclusiva.


Un Festival all’insegna dei tanti complessi musicali: dai catalani Aguaviva che accompagnano Albano in “13 storia d’oggi”, un brano adatto per le corde del cantante pugliese ai Dik Dik presenti alla manifestazione con il brano “Ninna Nanna” ripetuta da Caterina Caselli, dalla Formula tre in gara con “La folle corsa” brano del quale si attribuisce la paternità a Lucio Battisti, rieseguito da Little Tony, ai New Trolls che usando le loro chitarre e i loro falsetti supportano Sergio Endrigo nel brano “Una storia”, senz’altro minore rispetto alla produzione del cantautore istriano.


Inoltre i siciliani Gens accompagnano Jordan nel presentare “lo schiaffo” e i Giganti che vengono ben presto eliminati nonostante il loro pezzo “Il viso di lei” non sia minore rispetto ad alcuni brani giunti in finale.

Alcuni sono i debutti: Sergio Menegale (poi autore) che presenta “Il sorriso il paradiso”, Maurizio e Fabrizio (noti autori in seguito basti pensare ad “Almeno tu nell’universo”) che propongono l’incolore “Andata e ritorno”. Di certo i brani migliori guadagnano la finale: Donatello e Marisa Sannia con la delicata “Com’è dolce la sera”, Don Backy con la sua “Bianchi cristalli sereni” una canzone di sua composizione a metà tra la romanza e la serenata trova in Gianni Nazzaro un perfetto interprete, Pino Donaggio con la sua melodica “L’ultimo romantico” riproposta con bravura da Peppino Di Capri, Gigliola Cinquetti elegante come non mai canta con energia la sua “Rose nel buio” ripetuta dall’orchestra diretta dall’internazionale Ray Conniff che si stupisce della serietà professionale e della competenze vocale e musicale del coro diretto da Nora Orlandi (che è presente alla manifestazione) tanto da volerli al fianco dei suoi vocalist, nell’esecuzione del suo brano, Adriano Celentano con la sua “Sotto le lenzuola” che parla di un tradimento extraconiugale stupendo il pubblico con il suo look da contadino e volendo al suo fianco un coro di alpini per ripetere il brano e Domenico Modugno che punta tutto sul suo brano “Come stai?” tanto da propinare il brano dapprima ad Iva Zanicchi, poi a Patty Pravo, Annarita Spinaci, Anna Marchetti, Anna Identici, Gigliola Cinquetti, Milva per poi scegliere Carmen Villani che ne farà un piccolo capolavoro di interpretazione rendendo suggestivo ed emozionante, tanto che l’autore si colpevolizzerà per non averlo eseguito a sua volta così bene come la sua partner, si attribuirà la colpa della mancata vittoria e lascerà alla Villani l’esclusiva di cantare questo brano eliminandolo dal suo repertorio.

Tra i brani eliminati degno di nota è “L’ora giusta” interpretato con bravura dalla voce suadente di Edda Ollari che di certo non viene aiutata dalla sua partner Lorenza Visconti una ex fotomodella che di voce ne ha davvero pochina.
A vincere quest’annata sarà Nicola Di Bari con la sua “Il cuore è uno zingaro” ripetuta da una convincente Nada che piange a più non posso dopo la vittoria, non riuscendo a riproporre la sua canzone.
Al secondo posto si piazza Josè Feliciano un portoricano non vedente che ha nel suo sound, beat, folk, country e l’anima latino-americana che con il suo accento straniero propone “Che sarà” un brano di Jimmy Fontana dapprima proposto a Gianni Morandi che lo rifiuta e ripetuto in seconda esecuzione dai Ricchi e Poveri al top del successo.
Terza posizione per Lucio Dalla con la sua “4 Marzo 1943” scritto in poche ore con Paola Pallottino, canzone innovativa per il festival. Tra l’altro è costretto a cambiare titolo ed alcune parole per non cadere nella censura televisiva. Questo brano e’ cantato anche dalla Nuova Equipe 84(nuova perché annovera tra le sue fila alcuni nuovi componenti). Questo brano fa il giro del mondo nelle versioni di Chiquo Barque, Maria Bethania e Dalida.

Che brani sono usciti da questa rassegna, nonostante la critica l’abbia sempre blasonato ! Se lo rapportiamo ai tempi odierni però……