a cura della Redazione “Italiacanora”



1969 (19a Edizione)
Giovedì 30, Venerdì 31 Gennaio, Sabato 1 Febbraio 1969

Presentano: Nuccio Costa e Gabriella Farinon
Orchestra: del Festival
Totale brani: 24
Organizzazione: Ezio Radaelli

LA FORMULA
Due interpretazioni per brano, 14 brani qualificati per la serata finale.


Momenti difficili per l’edizione 1969 della manifestazione. Si vive il periodo della contestazione giovanile sessantottina.

Alcuni estremisti di destra, contestano il numero troppo elevato dei cantanti stranieri presenti alla manifestazione. Altri informano l’organizzazione che caleranno al Salone delle Feste con striscioni e cartelli con scritto: Bolivia? No Sanremo. Dario Fo e Franca Rame organizzano addirittura in Controfestival per “risvegliare le menti dei lavoratori”.Ci si aspetta dunque flotte e plotoni di protestanti che già avevano invaso mesi prima il Teatro alla Scala di Milano ed alcuni teatri della Versilia. Per questo l’organizzazione decide di registrare tutto lo spettacolo alcuni giorni prima del debutto.

Ezio Radaelli che ritorna al festival dopo alcune organizzazioni “Raveriane”, nomina Enzo Micocci direttore artistico della società “Ata” del quale è l’azionista maggiore. Radaelli cerca dunque di avvicinarsi ai gusti dei giovani contestatori. Ma alla fine tutto fila liscio senza alcun impedimento. A condurre la manifestazione si chiama Nuccio Costa, garbato ed elegante e una delle più affascinanti annunciatrici del momento: Gabriella Farinon soprannominata “Viso D’angelo”. Tra i cantanti sin dall’inizio papabili, si riscontra la defezione di Michele, dei Procol Harum,dei 5Th Dimension e di Julie Driscoll. Vengono invece eliminati Giorgio Gaber,Domenico Modugno, Pino Donaggio, Francoise Hardy, Sylvie Vartan, i Pooh , Claude Françoise, Giuliana Valci, Lolita, Tony Renis e Lara Saint Paul ai quali viene dato il contentino della sigla di apertura e chiusura.

Artisticamente si accontentano tutti i gusti musicali. Per quanto concerne le canzoni orecchiabili per i consumatori dal palato facile quest’anno c’è Little Tony che forma nuovamente l’accoppiata con Mario Zelinotti per interpretare la sua “Bada bambina”. Carmen Villani che con la giovane promessa Alessandra Casaccia presenta “Piccola Piccola” riuscendo a vincere dopo la manifestazione, addirittura un festival in Giappone. Anche Gigliola Cinquetti presenta un facile motivo dal titolo “La Pioggia” insieme alla francese France Gall e Rita Pavone in pre-maman con i Dik Dik cercano di riscattare un motivo banale qual è “Zucchero”.

Nonostante questo tutti questi brani riescono poi a giungere in hit parade. Per quanto concerne la melodia, questa è rappresentata da Caterina Caselli con un taglio di capelli più adulto che in coppia con Johnny Dorelli presenta la bella “Il gioco dell’amore”, Massimo Ranieri ed Orietta Berti che interpretano magistralmente l’ottimo brano di Mogol “Quando l’amore diventa poesia” Mal con i The Showmen che propongono l’ariosa ed energica “Tu sei bella come sei” ed una coppia melodica per eccellenza ossia Claudio Villa e Mino Reitano che uniscono le loro forze per eseguire “Meglio una sera” che non riuscirà però ad accedere alla finale, nonostante è data dalla stampa la più probabile alla vittoria. Tra i cantanti stranieri notevolmente ridotti in numero come da richiesta dei Sindacati c’è da registrare la presenza di Antoine che con Riccardo Del Turco propone “Cos’hai messo nel caffè”, Brenton Wood col suo italiano pessimo che canta “Il Treno” con una Rosanna Fratello debuttante che sostituisce all’ultimo momento la sua collega di scuderia discografica Anna Identici che ha tentato un suicidio per amore, The Casuals ottimo gruppo che con Junior Magli presentano la bella “Alla fine della strada”, Rocky Roberts che con Robertino presenta l’inutile “Le belle donne” e The Sweet Inspirations gruppo che supporta Diana Ross nei concerti e che annovera tra le sue componenti la madre di Whitney Houston alle quali viene affidata un pezzo di Bracardi “Baci baci baci” ripetuta dalla brava Wilma Goich che ce la mette tutta per riscattare un brano che non c’è.

Tre sono i debutti importanti di questa edizione: Lucio Battisti in veste di cantante in una delle poche apparizioni televisive che presenta l’ottima “Un’avventura” riproposta in chiave rithm and blues da Wilson Pickett, Gabriella Ferri eterea e magrissima che presenta l’ottima canzone di sua composizione “Se tu ragazzo mio” supportata da Stewie Wonder che dimentica tutto il testo in italiano e certamente non l’aiuta ad accedere in finale nonostante il suo pezzo free-jazz sia davvero una novità per il festival e Nada adolescente cantante che debutta con “Ma che freddo fa” raggiungendo la finale e i vertici delle classifiche di vendita accompagnata da The Rokes inadatti per la riesecuzione del brano.

Ottimo successo lo riscuote anche Fausto Leali con la sua “Un’ora fa” rieseguita da Tony Del Monaco e successivamente ripresa da Patty Pravo. Tra i brani esclusi sono degni di nota un pezzo di Carlo Alberto Rossi e Marisa Terzi dal titolo “Non c’è che lei” proposta da due giovani emergenti bravissimi ma inadatti a questo brano: Armando Savini e Sonia, e l’intelligente “Una famiglia” composta da Memo Remigi e ripetuta dalla raffinata Isabella Iannetti, brano che parla dell’incomunicabilità tra marito e moglie, tra genitori e figli. Da rilevare la partecipazione dei New Trolls gruppo di punta per il periodo e di Checco dei Giganti. Dal Festival di Castrocaro sempre gestito da Ravera quest’anno non partecipa nessuno di diritto, dal momento che l’organizzazione festivaliera è invece gestita da Radaelli. Sul podio prende la medaglia di bronzo Don Backy con la bravissima Milva interpreti della discreta “Un Sorriso”. Al secondo posto si piazza Sergio Endrigo con la sua “Lontano dagli occhi” riproposta dalla gallese Mary Hopkin pupilla dei Beatles. A vincere questa edizione sono due cantanti con all’attivo già una vincita festivaliera: Bobby Solo ed Iva Zanicchi con il brano “Zingara” di Riccardi ed Albertelli, un pezzo di melodico interpretato in chiave rock Presleyano dal Bobby nazionale ed in chiave blues dall’Aquila della canzone italiana. La composizione di tale brano sembra essere attribuita a Gianni Morandi che non avendo l’iscrizione alla Siae non può figurare tra i compositori. Dopo tanta ansia termina anche questa edizione che chiude gli anni sessanta per dirottarci nel decennio successivo, che è caratterizzato dalla crisi discografica che colpisce anche questa consolidata manifestazione.