a cura della Redazione “Italiacanora”


1958 (8a Edizione)
Giovedì 30, Venerdì 31 Gennaio, Sabato 1 Febbraio 1958

Presentano: Gianni Agus e Fulvia Colombo
Orchestra diretta da: Cinico Angelini e Alberto Semprini
Totale brani: 20
Organizzazione: RAI

LA FORMULA
Due interpretazioni per brano, 10 brani per ognuna delle 2 serate, si qualificano la metà per la serata finale.


Il 1958 l’anno del rinnovamento. Il Festival di quest’anno si apre all’insegna del rinnovamento. Innanzitutto è l’Ata ad occuparsi dell’organizzazione della manifestazione ed il suo patron è Achille Cajafa. Vengono scelti due nuovi conduttori: Gianni Agus noto attore comico, ironico al punto giusto per una conduzione di così vasta popolarità e l’elegante annunciatrice televisiva Fulvia Colombo. La direzione dell’orchestra è affidata al Maestro Angelini ed al Maestro Semprini.

Il primo scossone lo dà Fausto Cigliano che rinuncia alla partecipazione festivaliera e viene sostituito da Giorgio Consolini al quale vengono affidate le 4 canzoni che Cigliano avrebbe dovuto interpretare. Questo festival è davvero importante per le canzoni presentate; Vince “Nel blu dipinto di blu” interpretate da due volti nuovi della musica leggera: Domenico Modugno che aveva partecipato già nel 1956 in qualità di autore di una canzone presente alla manifestazione e Johnny Dorelli dalla voce melodica e swingante dai toni confidenziali.

Questa canzone viene addirittura criticata dal maestro Kramer il quale dice al Mimmo Nazionale “Questa non me la dovevi proprio fare”, contestando al noto autore l’insensatezza del brano. Anche la Commissione selezionatrice alla quale sono pervenute 391 canzoni la sceglie in extremis proprio perché il brano si differenzia dagli altri, ma non è convinta.

Comunque mentre Modugno canta questa canzone è proprio il pubblico a decretarne il successo in sala, alzandosi in piedi e sventolando fazzoletti bianchi durante l’esecuzione. Tra l’altro proprio lo stesso cantautore, sul palco forse preso dall’agitazione canta aprendo le braccia mentre ripete l’inciso (movimento assai inusuale per i cantanti dell’epoca, piuttosto composti). Ed è il più grande hit festivaliero. Ancora oggi questo brano è l’unico brano di un certo spessore che contraddistingue la canzone italiana all’estero. Al secondo posto viene relegata “L’edera” un brano di Seracini e D’Acquisto che ai nastri di partenza è data per vincente. Il brano ha tutte le certe in regola per vincere e per di più è proposta da Nilla Pizzi e Tonina Torrielli, si rifà a Canzonissima dello stesso anno vincendola. Claudio Villa si piazza al terzo posto solamente. In conferenza stampa Villa grida “Dove sono i miei voti?”. Sembra infatti che la sua casa discografica abbia acquistato 350 biglietti d’ingresso corrispondenti ad altrettanti voti per il reuccio. Al terzo posto si classifica la coppia Latilla-Pizzi con il brano “Amare un’altra”. Tra le canzoni ottengono discreto successo la “Timida serenata” proposta da Carla Boni e ripetuta da Gloria Christian, “Fragole e cappellini”, interpretata da Aurelio Fierro esponente della canzone “smargiassa”. Nonostante l’eliminazione riscuoteno successo anche “La canzone che piace a te” proposta dal reuccio e dal Duo fasano e “Cos’è un bacio” canzone tutta imperniata sulla spiegazione da parte di un professore ai suoi alunni del bacio come massima rappresentazione di una relazione sentimentale. Tra gli autori è presente anche Umberto Bindi che affida il suo brano “I trulli di Alberobello” ad Aurelio Fierro ed al Duo Fasano invitando gli ascoltatori a visitare questa piccola cittadina pugliese. Tra le partecipanti ci sono anche Cristina Jorio e Marisa Del Frate in seguito nota soubrette e conduttrice.


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