a cura della Redazione “Italiacanora”


1953 (3a Edizione)
Giovedì 29, Venerdì 30, Sabato 31 Gennaio 1953

Presenta: Nunzio Filogamo
Orchestra diretta da: Cinico Angelini e Armando Trovaioli
Totale brani: 20
Organizzazione: RAI

LA FORMULA
Due interpretazioni per brano, 10 brani per ognuna delle 2 serate, si qualificano la metà per la serata finale.


L’edizione del 1953 si apre all’insegna delle novità. La prima importante novità è rappresentata dalla doppia orchestra;infatti al Maestro Cinico Angelini viene affiancato il Maestro Armando Trovajoli. Il primo propone degli arrangiamenti tradizionali il secondo delle orchestrazioni innovative. Per il primo anno inoltre a Sanremo c’è la doppia esecuzione,ossia ogni brano in gara viene presentato da due interpreti diversi con due orchestrazioni diverse. Il numero dei cantanti aumenta:Gino Latilla, Nilla Pizzi, Achille Togliani e Carla Boni sono nell’orchestra Angelini.Teddy Reno, Katyna Ranieri,Giorgio Consolini e Flo Sandon’s cantano invece per il maestro Trovajoli. Riconfermato invece Nunzio Filogamo alla conduzione della manifestazione. Per questa terza edizione si pensa anche a un metodo di votazione nuovo basato su un rigido controllo dei voti e dei giurati. Si centellinano i biglietti d’invito gratuito si estraggono a sorte 80 componenti tra i partecipanti in sala e si creano delle giurie per l’esattezza sedici dislocate presso altrettante sedi Rai. Queste giurie dislocate sono composte da 15 membri scelti tra gli abbonati radiofonici e sono diversi per ogni sera. Inoltre nel corso delle tre serate la regia non manda in onda gli applausi del pubblico per non influenzare le giurie esterne.Alcuni però svelano questa decisione e gli applausi anziché essere fatti alla fine della canzone,cominciano ad essere fatti durante i refrains. Tutto sembra fatto per assicurare un festival tranquillo, ma le grane scoppiano inevitabilmente. Si contestano le giurie; alcuni sospettano che le giurie non esistono e le telefonate provengano dagli scantinati del Casinò ad opera di qualche discografico interessato. Analizzando la classifica ci si accorge che per la prima volta cè un aex -equo. Alcuni maligni dicono che questo è stato fatto apposta per accontentare tutti i partecipanti. Infatti sette cantanti su otto sono presenti nelle prime posizioni di classifica e questo basta per soddisfare discografici ed interpreti. Il fatto è che la stampa guarda sempre con più interesse alla manifestazione che per la prima volta si tiene nei giorni di giovedì,venerdì e sabato (un rito da questo momento) in un salone senza più tavolini e cibi. Sessanta sono gli inviati della stampa. Altra scandalo è offerto da Gino Latilla che litiga con un giornalista che sostiene che “Tamburino del reggimento” una delle sue canzoni è un plagio ad una canzone del periodo fascista italiano: “La sagra di Giarabub”. Vince quest’edizione il brano “Viale d’autunno” del maestro D’Anzi proposta dalle brave Carla Boni e Flo Sandon’s. Al secondo posto viene relegata la regina Nilla Pizzi con Teddy Reno con un brano di sapore patriottico “Campanaro” ed al terzo posto “Lasciami cantare una canzone” proposta dal melodico Achille Togliani e “Vecchio scarpone” una canzone di ispirazione militare cantata dalla coppia Latilla-Consolini.

Tutte queste canzoni raggiungeranno un ottimo successo. Tra le altre canzoni merita di essere nominata “Acque amare” un brano del maestro Carlo Alberto Rossi che ottiene l’applauso più lungo di tutta la manifestazione ma nonostante questo non riesce ad accedere alla finale, proposto con bravura da Carla Boni e Katyna Ranieri e sottolineato dall’orchestrazione del Maestro Angelini che sembra con i suoni della sua orchestra ricordare il moto ondose dell’acqua marina. Inoltre “Il passerotto” una canzone campestre introduce per la prima volta dei suoni onomatopeici nella canzone, e “Papà Pacifico” sarà uno dei primi tormentoni canori dedicati ai genitori. Il festival dunque ora è un fatto di costume.