a cura della Drs Maria Luigia Bianco


Che i mirtilli facciano bene è conoscenza comune. Una tra le tante proprietà benefiche di questo piccolo frutto è quella di aiutare a combattere l’invecchiamento e a mantenerci giovani.

Ma quali sono le basi scientifiche di queste voci? Per rispondere a questa domanda dobbiamo tornare indietro di più di un decennio. Uno dei primi rinomati studi sull’associazione tra consumo di mirtilli e invecchiamento risale al 1999 e fu pubblicato dal un autorevolissimo giornale nel campo delle neuroscienze, IL Journal Of Neuroscience. Gli studiosi americani di questo lavoro hanno scoperto che ratti anziani alimentati con l’equivalente di una tazza di mirtilli al giorno non solo erano più coordinati, ma anche più intelligenti di coetanei sottoposti ad una dieta priva di queste meravigliose bacche. I mirtilli hanno aiutato gli animali vecchi a migliorare la memorizzazione di percorsi, il riconoscimento di stimoli sonori e olfattivi e il mantenimento di una memoria responsiva e attiva. Anche le cellule cerebrali degli animali che hanno mangiato i mirtilli hanno mantenuto maggiore funzionalità e capacità di comunicare.

Questi risultati suggeriscono che, oltre ai loro noti effetti benefici sul cancro e malattie cardiache, le sostanze fitochimiche e antiossidanti presenti nei mirtilli possono essere utili per migliorare i sintomi dell’ invecchiamento neuronale e comportamentale. Ai primi posti in classifica tra frutta e verdura in quanto a potere antiossidante, grazie a questo e ad altri studi, i mirtilli possono quindi essere ufficialmente considerati un toccasana per migliorare la memoria e mantenere giovane il cervello.

Integrate anche voi la vostra dieta quotidiana con un pò di mirtilli! Potete aggiungerli ai vostri frullati, macedonie e nella preparazione dei vostri dolci!


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