di Enzo Ferraro (webmaster & problem solving)


Diciamoci la verità: tantissimi utenti Linux sembrano il piazzista che vuole venderti il Folletto ad ogni costo.

“Partiamo dal presupposto che Linux è una passione e per molti un amore. Io sono un felice utente Linux.
Io mi trovo benissimo, mi sento libero, sento che tutto fila liscio, se ho qualche problema so come risolverlo e sento che il mio computer fila più leggero senza tutti quei processi in background di Windows. Quando giravo per le aule studio dell’università, vedevo disperati utenti Windows borbottare intristiti frasi come:

  • Come è moscio sto computer
  • Devo formattare
  • Ahè…è partito l’aggiornamento
  • Ma ora che sta facendo?!?!
  • Sto catorcio ci mette mezz’ora ad accendersi
  • Devo passare l’antivirus, mi si aprono mille finestre
  • La ventola sta al massimo, pare che sta partendo un aereo!
  • Cortana, ma che vuole mò?!? STAI ZITTA!

Ecco, chi usa Linux vede scene del genere e pensa: perché volete soffrire così per scelte imposte dall’alto, quali aggiornamenti, tracking pubblicitario, virus, programmi in background che non-si-sa-di-preciso-cosa-facciano?
Se volete soffrire, fatelo almeno in maniera autolesionista e volontaria: imparate ad usare la shell, installate Archlinux, compilate per intero Gentoo!

…MA…

C’è un grande “ma”: non ci si può aspettare che la tua abilità col computer, la tua pazienza nel voler affrontare dei problemi per i quali, molto spesso, c’è poca documentazione, appartengano a tutti. Mi è capitato che amici mi chiedessero addirittura di sostituire Windows con Linux, ma conoscendo i miei polli e l’uso che fanno del computer, gliel’ho sconsigliato.

I giochi non sono gli stessi, i programmi non sono gli stessi e non tutti hanno voglia di spendere tempo davanti ad uno schermo re-imparando ciò che avevano già imparato a fare in altro modo.

Anche se gli avessi installato Ubuntu, al primo intoppo avrebbero iniziato ad odiare Linux ed a maledire la shell.

Per cui, Signori miei, amici del Pinguino: Tux è libero, Linux è libero e DEVE essere una scelta libera e fatta in modo consapevole. Noi sappiamo cosa vuol dire sentirsi liberi pur privandoci magari di un po’ di comfort per quanto riguarda le interfacce user-friendly, ma chi arriva deve essere convinto delle rinunce che fa.”

Articolo di Fabio Romano, ha studiato Ingegneria informatica presso Università degli studi dell’Aquila (2020).