a cura di “Fabrizio Caramagna”


Al mattino il caffè nero odora come il cielo della notte appena macinato.
Il caffè ha il sapore del sogno, della luce, della possibilità.
Oggi vorrei bere una tazzina di caffè sul bordo dell’universo e guardare cosa c’è là fuori.
Oggi per me una colata d’azzurro negli occhi, un caffè che svegli i miei desideri e qualcuno che giochi a scontrarsi con me all’angolo del destino.
Ti va un caffè, due sogni e qualche risata da prenderci insieme?
Mattine diluite in un caffè, i gesti lenti e il combaciare dei nostri pensieri a distanza.
Mezzi sogni. Pensieri in attesa di svegliarsi. Piccole costellazioni di desideri segreti. 
La giornata appesa sui fili dei farò. E intanto il caffè bollente ti aspetta sul tavolo.
Caffè sa di sveglia.
Cioccolato sa di ero triste ma adesso no.
Vino sa di ebbrezza e complicità.
Pizza sa di felicità.
Incanto sa di te.
Ogni mattina, il cucchiaio che gira nel caffè è la prima manifestazione del genio esploratore e inquieto dell’uomo.
La caffettiera, dentro cui ribolle il caffè, distilla come un alambicco il sonno di cui sono pieno e lo trasforma in energia.
Nel suo teatro oscuro e senza riflettori, la caffettiera che bolle presenta gli ultimi interpreti, pieni di borbotti e aromi, nel loro numero finale.
L’unico motivo per cui la tazza di caffè è così piccola è perché il cameriere possa chiedere: “Gradisce un altro caffè?”.
In un bar. Il sole non riesce a inquadrare bene il tavolino. Ho questa tazzina di caffè di cui ripasso con le dita i bordi ormai freddi. Chissà quante vite si sono affacciate, quante vertigini e precipizi sono nati ai bordi di questa tazzina.
Ecco un mattino diverso, dove il cielo per un attimo disobbedisce ai suoi colori, il tempo cerca la lentezza tra le lancette delle ore e il mio indice se ne va a spasso tra lo stupore e un cucchiaino del caffè.
Bisognerebbe cominciare così:
Un cornetto caldo.
L’odore del caffè.
E il sorriso di un passante.
Un caffè al bar. Mi porto da casa un sorriso e un “per favore”, che le gentilezze appena sfornate credo abbiano un sapore più intenso.
Belli i caffè color estate, da prendere in una terrazza davanti al mare.
Prima di un qualsiasi cambiamento, ascolta della musica, allunga il respiro e dedicati un buon caffè.
Giornate in cui, invece che il caffè, bevi una miscela esplosiva di perché.
A volte il caffè ha un sapore più forte del solito. Quello del tumulto di pensieri che stride con l’immobilità della notte dormiente
Il caffè che si raffredda mentre ce l’hai ancora tra le dita,
perché certi occhi che ti guardano sono più urgenti del sorseggiare.
Un caffè bollente tra le mani. Un cielo azzurro sui tetti inondati di sole. E un giorno nuovo da scrivere. Sopra la pelle di chi ami.
La vibrazione metallica del cucchiaino nella tazzina del caffè. Da quella si capisce di che umore siamo.
Il brivido del caffé quando sente l’odore del latte e sa che tra poco non sarà più lui.

Fabrizio Caramagna, conosciuto anche come “ricercatore di meraviglie”, è uno degli autori italiani più citati e lo scrittore di aforismi (vivente) più citato al mondo.

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