a cura di “Fabrizio Caramagna”

Non sei mai stato bambino se non sei saltato a piedi pari dentro una pozzanghera, svegliando le fate che dormivano e facendole saltare in mille gocce di luce fino al cielo.
Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori.
Dobbiamo imparare dai bambini.
Amano senza dubitare.
Abbracciano senza avvisare.
Ridono senza pensarci.
Scrivono cose colorate sulle pareti.
Credono ad almeno 10 sogni impossibili.
Non arrivano al cassetto più alto, ma toccano il cielo con la punta delle dita.
E quando vengono affidati al sonno è come se il mondo avesse perso un po’ del suo splendore.
Le finestre sono di legno, di alluminio, di acciaio, poi ce n’è una di zucchero filato, esiste solo per i bambini che ogni volta si affacciano e vedono cose diverse.
Oggi la luce ha fatto incetta di colori purissimi per disegnare lo sguardo di un bambino
Gli adulti hanno teorie. I bambini hanno immaginazione.
Ho appena avuto in incontro silenzioso con un bambino. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo comunicato nel linguaggio delle stelle. Poi siamo giunti alla stessa conclusione che ci ha fatto scoppiare a ridere nello stesso momento.
Lo sguardo di un bambino: un buon conduttore che lascia passare la sua anima senza dispersione
Forse nell’arco di una giornata esistono tanti cieli
e la missione di un bambino
è toccarli tutti con un dito.
Dei bambini amo quel crederci con gli occhi.
Non la vedo più quella luce così incantata negli occhi degli adulti.
Di notte gli adulti pensano ancora alle fatiche del giorno. Solo i bambini si addormentano stremati di mistero
Un bambino si porta sempre in tasca un universo di riserva. Caso mai voglia cambiare gioco.
Un bambino. Corse scatenate nel prato, sguardi pieni di onde blu, un sorriso che colora i pensieri. Se gli dai un foglio, lo fa veleggiare nell’aria e lo trasforma in astronave.
Le voci dei bambini piccoli: un pigolio di futuro che profuma il tempo.
Un bambino lascia la mano alla mamma per andare a saltellare sulle pietre di un gradino. I bambini hanno questa urgenza di fare cose inutili e bellissime.
Lasciate tranquilli i bambini che nascono. Fate spazio perché vivano. Non fategli trovare tutto pensato, non gli leggete la stessa favola, lasciate che scoprano gli unicorni e i lupi e che decidano chi è il loro eroe preferito. Indicategli la luna, ma lasciate che trovino altre galassie. Portateli in un campo di fiori e mostrategli i tulipani eleganti, ma anche i fiori selvaggi. E soprattutto non date un nome ai loro amori, ma lasciate che siano loro a darli.
Ci sono giorni in cui, spuntata dal nulla, la mia infanzia mi sale veloce sulle spalle, mi stringe i capelli brizzolati fra le manine e sorridendo mi dice: “Non è cambiato nulla. Io e te non ci lasceremo mai”.
Un bambino fa un drago con la carta d’argento delle caramelle.
C’è più luce in quegli occhi di drago
che in mille pagine di mille libri.

Fabrizio Caramagna, conosciuto anche come “ricercatore di meraviglie”, è uno degli autori italiani più citati e lo scrittore di aforismi (vivente) più citato al mondo.

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