a cura di “Fabrizio Caramagna”


Credo agli elogi di chi mi conosce bene.
Il resto è un deserto di lusinghe vuote e superflue.
A volte l’adulazione ci fa dire di un altro quello che non oseremmo mai pensare di lui se fossimo soli.
Aduliamo più per interesse, calcolo o invidia che per stima.
Lusingare l’amor proprio dell’altro pur di asservirlo alla propria ammirazione.
E’ quello che si fa ogni giorno sui social, tramite i like, le condivisioni, i commenti, etc.
Gli elogi degli adulatori: se provi a distillarli ci trovi sempre una goccia di odio o di interesse.
L’adulazione è un’arma che colpisce sia il saggio che lo stupido.
Non è autorevole, solo autoritario. 
Non è rispettabile, solo rispettato. 
Non è lodato, solo adulato.
Costruito male il guscio della sua opera, tutta la sua energia la dedicò alla bava con cui adulare il critico.
Tempo perduto: contraddire gli idioti, ragionare con gli orgogliosi, credere un istante agli adulatori.
Persone che ti lodano e ti mettono su un piedistallo. 
Ma è solo per prendere le misure e cucirti addosso le loro bugie.
Si loda quando non si ha altro modo di acquistare una persona.
Il vanitoso esiste solo nello sguardo di approvazione degli altri. È un mendicante di adulazioni e applausi. 
Privo di una sua interiorità.

Fabrizio Caramagna, conosciuto anche come “ricercatore di meraviglie”, è uno degli autori italiani più citati e lo scrittore di aforismi (vivente) più citato al mondo.

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