di Pippo Ferraro


Dopo la magra figura della Juventus l’anno precedente, tocco’ al Milan rappresentare l’Italia nella Coppa dei Campioni del ’59-’60.
Nel primo turno,dopo un pareggio per 2-2 a casa dei greci dell’Olympiakos,vince l’incontro di ritorno a Milano per 3-1.Al secondo turno i rossoneri si trovano di fronte il Barcellona.Gli spagnoli vincono 2-0 a San Siro e dilagano 5-1 a casa loro.

Il Real Madrid prosegue inarrestabile il suo cammino e in semifinale affronta i connazionali della Catalogna.Doppio 3-1 per i”blancos” e quinta finale consecutiva per Di Stefano e compagni.
Questa volta a contendere la Coppa al favoloso team di Madrid saranno i tedeschi dell’Eintracht di Francoforte che in semifinale hanno travolto gli scozzesi dei Rangers con un tennistico 6-1 6-3.A Glasgow,il 18 maggio del1960,in una partita senza storia,il Real Madrid batte l’Eintracht di Francoforte per 7-3! 4 gol di Puskas e 3 di Di stefano.5 coppe consecutive,nessuno riuscira’ fino ad oggi a fare meglio.

Fino al 1955 lo stadio di Madrid si chiamava Chamartin.Fu rinominato Santiago Bernabeu in onore del presidente del Real.In quello stesso stadio,molti anni piu’tardi,la nazionale italiana conoscera’ momenti palpitanti di gloria.
Il dodicesimo scudetto della Juventus arriva con il campionato ’60-’61.
Il cammino dei bianconeri fu molto difficile e non privo alla fine di strascichi polemici.
Soltanto nel girone di ritorno e con l’arrivo di Gren,ex giocatore del Milan,sulla panchina,riusci’ a tornare in lizza per lo scudetto.L’Inter con l’arrivo di Helenio Herrera come allenatore,cominciava a costruire lo squadrone che a meta’ degli anni 60′ avrebbe poi dominato in Italia e in Europa.

Con questo successo si chiude per la Juve il periodo del trio magico Boniperti,Charles,Sivori.
A 33 anni il biondo capitano juventino dopo l’ultima partita di campionato consegno’ le scarpe al magazziniere dicendogli che la sua carriera finiva quel giorno.
Si dice che non abbia piu’ giocato neanche un’amichevole tra vecchie glorie.Altri traguardi e altri importanti incarichi lo attendevano in seno alla societa’ bianconera.

Il torneo ebbe un finale di cui ci si ricorda ancora,lo ricordano specialmente i tifosi interisti.
La partita che poteva decidere le sorti del campionato si doveva giocare a Torino tra la Juve e l’Inter.Furono ammessi in campo molti piu’ spettatori del numero consentito.Numerosi furono quelli che,non trovando posto o addirittura senza biglietto,andarono a sistemarsi ai bordi del terreno di gioco.Una situazione irregolare che porto’ alla sospensione del match come invasione di campo.In un primo momento fu decretato lo 0-2 in favore dei neroazzurri.
In seguito,dopo il ricorso di Umberto Agnelli,decisero di far ripetere l’incontro.
Il presidente dell’Inter Angelo Moratti,per protesta mando’ in campo la squadra primavera,allora chiamata De Martino.Il risultato fu ovviamente a favore della Juve,9-1.
Non c’era molto da vantarsi tuttavia.Sivori segno’ 6 gol,l’unica rete interista fu messa a segno da Sandro Mazzola,giovane figlio del compianto Valentino e di cui conosceremo il valore negli anni a venire.Le disgrazie non vengono mai sole,all’ultima giornata l’Inter perse a Catania 2-0.
Quel giorno fu coniata l’espressione”clamoroso al Cibali”.


“Clamoroso al Cibali…”


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