a cura della Redazione “Tuttogreen”


Un compostaggio facile da fare a casa, ecologico ed ecomico. Cosa è il bokashi? E’ un metodo di compostaggio originario del Giappone che consiste nella produzione di un fertilizzante 100% organico ricavato da un processo di fermentazione che trasforma i rifiuti di cucina in humus ricchissimo di proprietà nutritive.

Questo fertilizzante organico fermentato potrà arricchire il terreno dell’orto o del giardino o del frutteto perché ricco di microorganismi benefici. Non di larghissimo utilizzo, oggi il bokashi si sta molto diffondendo tra gli appassionati di giardinaggio fai da te, perché è un metodo di compostaggio facile da eseguire anche a casa, che non lascia sgradevoli odori e che necessita di poco spazio e un minimo di attenzione.

Scopriamo alcune curiosità sul metodo bokashi, come si pratica e cosa serve per realizzare al meglio il fertilizzante organico al 100%.

Cos’è il metodo Bokashi

Il Bokashi è il nuovo metodo per trasformare i rifiuti alimentari in un ottimo e organico fertilizzante da utilizzare per il proprio orto o giardino.

Il Bokashi si ricava a seguito del miscuglio di letame, terra, paglia, crusca e leviti vari. I rifiuti utilizzati saranno quelli provenienti dalla cucina e ovviamente di natura organica che grazie al processo di fermentazione che si attiverà all’interno del contenitore apposito, diventerà un fertilizzante ricchissimo per la terra da coltivare a fiori, frutta, orto.

I microorganismi rilasciati al suolo dal fertilizzante realizzato con bokashi rende la terra morbida e facilita la crescita delle radici delle piante, e renderà le piante più rigogliose, più sane e anche più saporite.

Sempre più apprezzato dagli appassionati di giardinaggio con animo green, il metodo bokashi ha il vantaggio importante di potersi praticare a casa, senza grandi difficoltà. Viene praticata infatti utilizzando una compostiera di dimensioni compatte e dalla chiusura ermetica che si può tranquillamente posizionare in cucina perché i rifiuti umidi utilizzati non marciscono e non rilasciano cattivi odori.

Ecco la guida per realizzare il compost Bokashi.

Le sue origini

La parola “Bokashi” è di origine giapponese, come lo è il metodo, e significa “miscuglio organico”. Il sistema di compostaggio ha radici antiche e veniva usato in tutto il mondo anche se eseguito in maniera differente da paese a paese. Il risultato è però sempre lo stesso: un fertilizzante naturale ricchissimo di proprietà nutrienti e un aiuto per la crescita rigogliosa di piante da frutto e fiori e per il mantenimento di un orto in salute.

Come si esegue il bokashi

Per inizare e preparare il compost con metodo bokashi è necessario l’uso di uno speciale secchio chiamato appunto secchio bokasci con chiusura ermetica: qui vengono depositati gli scarti della cucina e altri materiali di origine organica che subiscono un processo di fermentazione anaerobica – senza ossigeno.

Nei metodi più tradizionali di compostaggio infatti il fertilizzante si crea grazie al fenomeno dell’ossidazione mentre questo metodo giapponese e trasforma i rifiuti in una massa fermentata in assenza di ossigeno.

  • Una volta posizionato il contenitore, sarà sufficiente tritare gli scarti organici quotidiani e raccoglierli nel secchio apposito alternando uno strato di rifiuti organici e uno strato di attivatore Terra Preta, terriccio apposito che serve ad attivare il procedimento.
  • Si riempie il bidone fino all’orlo cercando di aprirlo il meno possibile per evitare che entri troppo ossigeno.
  • In genere passa un mese prima che il contenitore sia pieno e un mese affinchè sia pronto il compost: il liquido prodotto durante la fermentazione degli scarti alimentari è un ottimo fertilizzante organico da utilizzare subito. Bisogna scolarlo e usarlo in diluizione 1:100 con acqua per irrigazione

Queste in breve le tre tappe principali del sistema bokashi:

  1. raccolta degli ingredienti organici
  2. fermentazione
  3. umidificazione

Cosa è la terra petra

La terra preta, termine portoghese dal significato di “terra nera”, è un tipo particolare di terriccio. Il termine indica una tipologia di suolo tipica del bacino amazzonico, di origine antropogenica e caratterizzato appunto da una colorazione molto scura.
La terra preta per Bokashi è un elemento fondamentale per portare a compimento il metodo di compostaggio bokashi: il terriccio speciale avvia e accelera il processo di fermentazione e va aggiunto ad ogni strato di rifiuti organici. Realizzato con materiale vegetale di origine biologica, perfetto come concime per le piante in vaso, in giardino o anche per uso agricolo. Si acquista nei negozi per il giardinaggio e online. Costa circa 2 euro al litro.

Kit pronti di bokashi

Si trovano in commercio, sia online sia nei negozi di giardinaggio e nella grande distribuzione, dei cosiddetti kit pronti per preparare il bokashi. Si tratta di un acceleratore, una miscela di di zuccheri, crusche e lieviti che aiutano a far partire la fermentazione del compostaggio.

Esistono in commercio anche kit per la preparazione completi che contengono tutto l’occorrente

  • 2 bidoni
  • miscela acceleratore a base di zuccheri e lieviti
  • terra preta kg di
  • arnesi da giardinaggio (paletta)
  • griglie di filtraggio

Bokashi fai da te: tutte le fasi

Cosa serve per iniziare a produrre fertilizzante con metodo bokashi? Vediamo qui tutte le varie fasi per produrre fertilizzante con metodo bokashi.

Primo passo: preparare il bidone

Prima di iniziare a riempire il bidone Bokashi questo va preparato.
Cospargere circa 20 ml di terra preta Bokashi sul fondo del contenitore. La paletta inclusa nella confezione è tarata e aiuta a dosare il terriccio.
Si può quindi iniziare a riempire il bidone con i primi rifiuti di cucina. Il contenitore deve essere chiuso bene per non diffondere cattivi odori.

Si consiglia

  • di sminuzzare i rifiuti prima di buttarli nel contenitore per accelerare il procedimento di decomposizione e renderlo uniforme
  • di compattare i rifiuti e la terra ad ogni strato nel bidone.

Seconda fase: fondo ricoperto

Continuare a produrre starti di rifiuti e terriccio e una settimana dopo, il contenitore è già pieno a metà.
Si può iniziare a prelevare del succo filtrato della prima fermentazione e utilizzarlo per le prime concimazioni casalinghe.

  • Dopo la seconda settimana in cui si continua a buttare rifiuto organico e terriccio a strati, il contenitore Bokashi appare quasi totalmente pieno e si può iniziare a spillare fino a 3 dl di succo di fermentazione.
  • Dopo una terza settimana il bidone è colmo, il sacco di terra preta è ancora a metà.

Terza fase: la fermentazione

A questo punto, il bidone è pieno e può avere inizio la fase della fermentazione vera e propria, durante la quale la biomassa compatta rimane chiusa ermeticamente per 3-4 settimane.

Si entra nel vivo del sistema bokashi che altro non è che la fermentazione dei rifiuti: in questa fase i batteri acidolattici presenti nella terra preta riducono il valore pH della biomassa, impedendo che marcisca, e i microorganismi trasformano i rifiuti di cucina in un fertilizzante ricco di antiossidanti, vitamine ed enzimi.

Durante la fase di fermentazione del primo bidone si può iniziare a utilizzare un secondo bidone per i nuovi rifiuti, in modo da creare un circolo produttivo.

Ultima fase

La fermentazione durerà altri 21 giorni e si viene a formare un composto quasi omogeneo all’interno del bidone. Se i rifiuti sono stati ben sminuzzati non si vedrà più nulla di ciò che erano. A questo punto, il compost si può utilizzare, vediamo come usarlo.

  • Dapprima utilizzare una base di terriccio di circa 3 cm
  • Aggiungere il compost bokashi
  • Quindi altri 3 cm di terriccio

La distribuzione di questo compost fermentato è da fare preferibilmente in tarda serata, dopo il caldo della giornata, al momento del tramonto.

Attenzione il bokashi non deve entrare a contatto diretto con le radici della pianta perché presenta un alto grado di acidità e le brucerebbe.

La soluzione è:

  • attendere circa 21 giorni dopo l’utilizzo del bokashi prima di mettere a dimora le piante
  • umidificare il bokashi, ovvero attendere che si trasformi in humus.

Umidificazione

L’ umificazione del bokashi avviene in un altro contenitore, non nel primo bidone utilizzato per i rifiuti. A tal scopo si consiglia di usare un bidone richiudibile contenente un sacco della spazzatura, dentro al quale mescolare terriccio da orto e il terricio bokashi prodotto nel primo contenitore.

Attendere 21 giorni e il risultato sarà un vero e proprio humus che potrà essere utilizzato su tutto il giardino e l’orto senza controindicazioni.

Sistema di compostaggio Bokashi: i vantaggi

Rispetto ai metodi di compost più comuni il Bokashi presenta alcuni vantaggi:

  • non vi sono odori sgradevoli perché i rifiuti vengono tenuti in un contenitore a chiusura ermetica dove fermentano e non marciscono
  • i rifiuti organici si possono riciclare direttamente a casa perché il bidone è di dimensioni contenute
  • dopo la umidificazione il compost ricavato è un humus ricchissimo di sostanze nutritive che si può usare direttamente sul terreno
  • questo fertilizzante attiva il terreno che non ha bisogno di altri di fertilizzanti o di prodotti fitosanitari
  • il costo per produrre il fertilizzante bokashi è bassissimo

Bokashi: nell’orto o nel frutteto

Il Bokashi è un potente fertilizzante per le piante e il suolo e deve essere impiegato entro 15 giorni dalla preparazione, quando i microrganismi sono ancora vivi e forti.

  • Pr coltivare ortaggi è sufficiente aggiungere un pugno di bokashi nella buca di ogni pianta al momento del trapianto. Se già trapiantati e seminati si deve semplicemente mescolare, grazie a una sarchiatura, 1 secchio di Bokashi per ogni 2 metri quadri.
  • Per gli alberi da frutto o le viti si consiglia di utilizzare un mezzo secchio di bokashi per ogni pianta. Si può mettere sotto alla pacciamatura ½ secchio per pianta.

Altri usi del succo bokashi

Il succo ricavato nelle prime fasi di fermentazione può essere utilizzato anche per sturare gli scarichi in modo naturale. Basterà versare il liquido nello scarico e lasciare ad agire per 1 ora Quindi risciaquare con molta acqua calda.
L’odore esalato sarà molto intenso e acre, ma dopo il risciacquo andrà via.

Bokashi controindicazioni

Non esistono controindicazioni all’uso di bokashi come metodo di compostaggio e concimazione. E’ infatti completamente naturale, non modificato geneticamente e quindi non può in nessun modo danneggiare l’uomo o l’ambiente.

Fonte: “tuttogreen natura” – articolo di Federica Ermete