a cura della Drs Maria Luigia Bianco


“Mi piace mangiare sano”. E’ una frase ormai molto frequente, quasi la garanzia che grazie alla scelta del cibo sano la persona sia destinata a mantenere il proprio stato di benessere per lunghi anni. Che l’alimentazione sia la base utile e necessaria per aumentare la probabilità di salute e diminuire la probabilità di ammalarsi è vero. Tuttavia, così come in altri ambiti, anche nel cibo occorre approfondire l’argomento ed essere precisi. “Mangiare sano” può essere un’espressione che dice tutto e niente.

Cosa significa infatti mangiare sano?

Ciascuno di noi costruisce una propria credenza: la certezza che la salute passi attraverso alcune abitudini alimentari. Ci si convince che il cibo A sia perfetto e il cibo B faccia malissimo, la cottura X sia la migliore e la pentola Y renda gli ingredienti toccasana assoluti. Non sempre, però si prende il tempo e la briga di verificare, di informarsi sulla genuina bontà della propria scelta. Mangiare sano si può, aumenta davvero la probabilità di salute, ma deve essere vero. Cioè quell’alimentazione deve essere sana sul serio, almeno nei limiti oggi noti alla scienza. Sappiamo quanto mangiare sia questione di bisogno fisico, piacere e socialità. Non si mangia solo per sopravvivere e tenersi in piedi, il cibo ha un valore simbolico enorme e anche il sapore, l’odore, la consistenza ne sono parte perché suscitano piacere o repulsione, ottima digestione o rifiuto. E’ sano, per esempio, mangiare tranquilli masticando con calma, magari senza lo stimolo negativo della televisione che propina immagini e notizie sgradevoli; consideriamo sano, a pieno diritto, mangiare con amici o persone che amiamo senza badare troppo alle esigenze dietetiche almeno qualche volta. E’ sano scegliere quali cibi, quali condimenti, quale cottura. E qui si rende necessaria la conoscenza. Conoscere significa regalare a se stessi gli strumenti per vivere meglio. Libertà di sapere e libertà di scegliere sono applicabili al comportamento alimentare. Possiamo mangiare sano e vantarcene oppure convincere gli amici a fare lo stesso solo essendo certi che le preferenze alimentari non siano frutto del nostro arbitrio, ma siano frutto della ricerca scientifica.

Noi italiani siamo fortunati, perché la nostra tradizione alimentare è una buona base per uno stile di vita salutare. Ci sono solide prove scientifiche che dimostrano che seguire la dieta mediterranea protegge dai tumori, dalle malattie cardiovascolari, dalle malattie metaboliche e anche dalle demenze. La piramide alimentare della dieta mediterranea è caratterizzata da un elevato consumo di cibi di origine vegetale (frutta, frutta secca, verdura, cereali) e olio di oliva, un consumo moderato di pesce, di carni magre e di latticini (principalmente latte e yogurt), e un basso o sporadico consumo di carni rosse, carni lavorate e dolci. Purtroppo, nel tempo, questa ottima tradizione alimentare si sta perdendo, come testimoniato dal preoccupante aumento degli individui obesi già a partire dall’infanzia.

Qualche anno fa, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione ha riunito un gruppo di esperti che ha elaborato le Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana, i cui punti salienti si possono riassumere così:

  • – controlla il peso e mantieniti sempre attivo
  • – varia spesso le tue scelte a tavola
  • – consuma cereali, legumi, ortaggi e frutta in abbondanza
  • – non mangiare troppi grassi ed evita quelli dannosi
  • – limita zuccheri, dolci e bevande zuccherate
  • – usa poco sale
  • – bevi ogni giorno acqua in abbondanza
  • – limita il consumo di bevande alcoliche

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