di Antonio Esposito


La canzone napoletana di cui vorrei parlarvi oggi e’ “Malafemmena”.


Antonio de Curtis,alias Toto’,a conferma delle sue sconfinate doti artistiche che non si limitavano solo alla recitazione,nel 1951 compone un pezzo che rimarra’ nella storia della canzone partenopea,”Malafemmena”.I primi ad inciderla furono Mario Abbate e Giacomo Rondinella ma il successo di questa composizione possiamo dire che non e’ ancora terminato.Da allora fino ai giorni nostri tutti i maggiori e minori cantanti napoletani hanno messo in repertorio il brano di Toto’.Non solo,ma anche i piu’ famosi cantanti non napoletani non hanno potuto fare a meno di includerla nelle loro esibizioni.Non sono mancate,infine,le versioni straniere in varie lingue.
La storia di questa canzone presenta due versioni.Per molto tempo,almeno 20 anni,si era diffusa la voce che la musa ispiratrice del testo appassionato,quasi struggente fosse Silvana Pampanini di cui Toto’ era follemente innamorato fino a proporle di sposarlo ricevendone un rifiuto.
Parecchio tempo dopo,Liliana de Curtis,figlia di Toto’,ha rivelato che la canzone e’ stata scritta per la madre,moglie di Toto’,Diana Rogliani.C’e’ una dedica acclusa al testo depositato alla SIAE a conferma di tutto cio’.Travagliata fu la storia d’amore di Toto’ con Diana e si concluse con la definitiva separazione e il successivo matrimonio di lei con l’avvocato Tufaroli.
Una sera all’hotel Miramare di Formia,Toto’ scrisse di getto “Malafemmena”.Il significato non vuole tuttavia essere offensivo ma si rivolge ad una donna che fa soffrire pene d’amore.
Come ho detto prima,un elenco sterminato di cantanti ha riproposto questo pezzo,ma io vorrei ricordare due versione che si discostano completamente l’una dall’altra ed anche dall’originale.
Negli anni ’50 Carosone e il suo complesso sdrammatizza il brano facendone una versione stile jazz e un po’ dissacrante,lo avrebbe fatto ancora con altri pezzi lacrimevoli.
Nel 1980 Fausto Leali interpreta “Malafemmena”in maniera aggressiva con la sua voce “black”riscuotendo un grande successo.
La melodia e’ talmente fluida ed orecchiabile che si presta facilmente a diversi tipi di interpretazioni.Questa canzone la sentiremo ancora per tanto,tanto tempo,come sentiremo ancora parlare di Toto’ nei prossimi decenni.


Le pagine di “La canzone napoletana”

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