di Antonio Esposito


Vian – De Crescenzo – 1950

Alle tre di notte le strade sono deserte e la città sembra malinconica. Ma lo è ancora ancora di più per chi la tristezza ce l’ha nel cuore. Come il protagonista di Luna rossa che vagando nella notte e arriva sotto al balcone della sua amata sperando invano che si affacci. Non vedendola comincia a chiamarla per nome. Ma l’unica risposta che ottiene è quella dei vicini che gli urlano di smetterla perché vogliono dormine e comunque in quella casa non c’è nessuno. Infatti, la ragazza è andata via la sera prima senza dirgli niente. Un tema abbastanza ricorrente questo dell’innamorato disperato che va ramingo nella notte guardando ad un balcone o a una finestra. È il leitmotiv di canzoni come Voce ‘e notte, Guapparia, Marechiare, Maria Marì. Tanto per citarne alcune.

In questo caso però l’amante deluso nel suo peregrinare è attratto da una splendida una rossa e quasi fosse una chiromante le chiede se quella sera riuscirà a vedere la sua amata. Ma la risposta è inesorabile. La Luna gli toglie ogni speranza: mettiti l’anima in pace. Se proprio lo vuoi sapere, ‘ca nun ce sta nisciune, qua non ci sta nessuno.

È ‘rossastra’ la Luna rossa di Frank Sinatra

Vincenzo De Crescenzo, autore del testo pare abbia preso spunto da una sua vicenda personale che chiuse in maniera analoga una intensa storia d’amore. Il poeta, infatti, si rese conto che l’amore era finito osservando il balcone vuoto, come non era mai stato. Una luna “rossastra” illuminava quella serata. “Rossastra” corrispondente curiosamente al titolo della versione inglese cantata da Frank Sinatra: Blushing Moon. Luna rossa fu scritta nel 1950 quindi non essere annoverata tra le più antiche canzoni napoletane. Ma ha tutte le carte in regole per essere equiparata a quelle del periodo aureo. Fu musicata da Antonio Viscione, in arte semplicemente Vian. E fu presentata per la prima volta al Festival di Piedigrotta cantata da Giorgio Consolini. Il successo fu strepitoso. In breve tempo fu conosciuta in tutto il mondo e tradotta in quasi 50 di lingue. Insieme a The Voice fu interpretata oltre oceano da Ella Fitzgerald e Dean Martin. In Italia divenne cavallo di battaglia di Claudio Villa ed è entrata nel repertorio di un gran numero di star del mondo dello spettacolo. Tra questi, Massimo Ranieri, Lina Sastri, Renato Carosone, Mia Martini, Roberto Murolo, Josephin Baker. L’Orchesta Italiana di Renzo Arbore l’ha interpretata con la voce di Eddy Napoli alias Eduardo De Crescenzo, figlio dell’autore e omonimo del cugino famoso cantautore napoletano.

Vincenzo De Angelis e le sceneggiate anni Settanta

Vincenzo De Angelis nacque nel 1915 a Napoli nel quartiere Vicaria comprendente la zona della Ferrovia e dintorni. Apparteneva ad una famiglia benestante. Il padre era un importante imprenditore. E uno dei gestori del Teatro San Ferdinando, fondamentale per la crescita nel mondo dello spettacolo del giovane Vincenzo. La passione per la musica nella sua famiglia era molto radicata. Già il nonno era famoso per le gare di improvvisazione di canti liturgici. Vincenzo De Angelis fu un personaggio molto eclettico nel mondo napoletano dello spettacolo, sia in teatro che nella rielaborazione in chiave moderna di sceneggiate napoletane. Infatti, la sceneggiate classica dei primi decenni del Novecento viene rivista e rielaborata negli anni Settanta ma con una formula che ha ben poco a che vedere con la precedente. Sono le sceneggiate che hanno per protagonisti: Mario Merola, Pino Mauro, Nino D’Angelo, Carmelo Zappulla, Giacomo Rizzo, Enzo Cannavale, Tecla Scarano, Pupella Maggio. Dalla caratura degli attori ovviamente determinava anche il valore artistico di questo Teatro. Molte erano incentrate sul guappo, sull’uomo d’onore o sulla malavita. Mario Merola, soprannominato il re della sceneggiata era il numero uno. Il suo teatro era il più apprezzato dagli appassionati del genere. Alcune delle sue sceneggiate furono seguite da una trasposizione cinematografica. Come Zappatore, la più famosa in assoluto.

La Luna rossa avvia la nouvelle vague partenopea

Luna rossa fu la consacrazione di Vincenzo De Crescenzo come poeta e musicista di successo. Ma segnò anche un punto di svolta per la canzone napoletana. Nacque la nouvelle vague partenopea. Una corrente caratterizzata da un linguaggio nuovo con reminiscenze del passato destinata ad influenzare una nuova generazione di musicisti. De Crescenzo con le sue canzoni fu un dominatore del Festival di Napoli. Ma in seguito anche tra coloro che lo vollero chiudere, quando si resero conto che lo spirito commerciale aveva preso il sopravvento su quello originale. Il suo capolavoro in campo letterario è la raccolta di poesie Celeste.

Antonio Viscione in arte Vian

Il compositore Antonio Viscione alias Vian nacque a Napoli nel 1918. Ebbe la passione per la musica fin dalla giovane età. I genitori non lo favorirono perché da gestori di un albergo e quindi da imprenditori consideravano un’avventura incerta quella artistica. Per lui avrebbero prospettato una laurea in medicina con relativa certezza del futuro. L’opposizione dei genitori non servì a fermarlo ma lo costrinse a studiare musica da autodidatta e di nascosto. Si laureò comunque in Lettere e Filosofia e collaborò come critico letterario con i quotidiani Roma e La Repubblica. Iniziò la sua carriera di compositore nel 1936 con la canzone Dormiveglia ed entrò a far parte degli autori de’ La Canzonetta. Il 1950 fu l’anno del successo mondiale di Luna rossa. La sua carriera di compositore ebbe un impulso positivo e proseguì confezionando numerosi successi tra cui la famosissima‘O ritratto ‘e Nanninella. Il mare con testo del giornalista Antonio Pugliese fu un grande successo di Sergio Bruni al Festival di Sanremo del 1960. Morì prematuramente all’età di soli 48 anni stroncato da una grave malattia. La sua ultima canzone fu cantata al Festival di Sanremo del 1966, dopo la sua morte, da Iva Zanicchi.

Vian in fanteria insieme a Gegè Di Giacomo

Nel 1960 aveva fondato la Casa editrice A.B.C che a 10 anni di distanza divenne società per azioni e inglobando altre due case editrici, Di Gianni e M.I.A. Infine, alcune curiosità. Vian visse per molti anni a pochi passi dalla stazione centrale di Napoli. In via Giuseppe Pica nell’albergo di famiglia. In questa residenza compose gran parte delle sue opere. Senza allontanarsi troppo dalla sua zona di residenza prestò il servizio militare in fanteria. Nella zona dell’Arenaccia. Si ritrovò come commilitone il batterista di Renato Carosone, Gegè Di Giacomo, Nel 2003 la figlia Dora, in omaggio al padre, aprì l’Hotel Luna Rossa nello stesso luogo dove si trovava il precedente albergo di famiglia.

Luna rossa  fu chiamata anche la barca italiana guidata dallo skipper napoletano Francesco De Angelis che vinse la Louis Vuitton Cup nel 1999.