a cura della Redazione “Curiosando Auto d’epoca”


La Lancia 2000 è un’autovettura prodotta dalla casa automobilistica torinese Lancia tra il 1971 ed il 1974. Concepita dai tecnici Lancia prima dell’acquisizione della casa da parte della Fiat, la 2000 era, sia nella versione berlina che coupé, un’evoluzione dell’ormai datata Flavia.

Anche la coupé era un’evoluzione della precedente Flavia Coupé II serie (il cui disegno era opera di Pininfarina). Le modifiche estetiche erano però minime: nuova mascherina, nuovo profilo perimetrale in gomma sui paraurti, cornice cromata sul perimetro del frontale, rimozione della presa d’aria a periscopio sul cofano motore e ricollocazione del marchio “Lancia” anteriore. Anche gli interni non subirono cambiamenti rilevanti, salvo un generale miglioramento della dotazione d’accessori (analoga alla berlina) e delle finiture che prevedevano l’utilizzo di legni pregiati per il volante, il cruscotto e lo sportello del vano cruscotto (al posto della plastica nera utilizzata della precedente Flavia) . I motori e l’intera meccanica erano invece ripresi dalla nuova 2000 berlina e davano vita a 2 versioni: la 2000 Coupé, con alimentazione a carburatore (115cv) e la 2000 i.e. Coupé HF, con alimentazione a iniezione (125cv). La HF era riconoscibile per la mascherina anteriore in nero opaco, per la fascia adesiva laterale sulle fiancate e dal differente posizionamento del logo sulla mascherina anteriore (anziché un piccolo “badge” sul cofano motore). Entrambe le versioni montavano di serie i cerchi in lega leggera portati a 14″ con canale da 5,5J di disegno ispirato a quello della più popolare sportiva Lancia del momento (la Fulvia 1600 HF). Entrambe avevano un cambio manuale a 5 marce invertite a schema ZF con differente rapporto al ponte. Sono state prodotte 1399 2000 Coupé e 1229 in versione 2000 i.e. Coupé HF. Una curiosità poco conosciuta è che le ultime centinaia di motori prodotti ad iniezione elettronica e montati su berline e coupé furono sottoposte ad una revisione dei tecnici Bosch nell’elettronica ad hoc per il boxer Lancia, che ne migliorò erogazione e potenza massima, tanto da risultare pari a 130cv DIN effettivi, la stessa potenza massima raggiunta da motori 2000 cm³ di serie di BMW e Alfa Romeo di pari epoca. Questa miglioria però non fu mai pubblicizzata dalla Lancia, perché il marketing di allora temeva che il cliente Lancia, in particolare quello a cui si rivolgevano la Flavia e la 2000, non avrebbe apprezzato una campagna pubblicitaria volta ed enfatizzare la potenza e le prestazioni piuttosto che la qualità, la tecnica e il comfort di marcia, che erano le doti ricercate principalmente in questa auto; infatti essa ebbe proprio in queste particolarità le sue doti migliori, tanto da poter essere utilizzata ancora oggi con facilità e comfort tra auto molto più moderne, come poche auto della sua epoca.