di Felice Nicotera


LA GUARDIA NAZIONALE A SALERNO E NEL MERIDIONE D’ITALIA

Guardia Nazionale fu chiamato il corpo composto di cittadini d’una nazione atti alle armi, reclutato per mantenere l’ordine pubblico e difendere le pubbliche libertà. Formata da volontari, affiancava l’esercito regolare anche se con compiti sussidiari. La sua organizzazione risale alla rivoluzione francese e in Italia fu creata con la discesa del Bonaparte che la istituì a Milano nel 1796 per estenderla successivamente nelle regioni che si costituirono in Repubbliche giacobine, a Bologna, in Toscana, fino al Reame di Napoli.

Fondamentale sull’argomento è il volume scritto dall’amico fraterno Sergio Ferrari, pubblicato in Salerno nel 2010, presso la Legatoria Industriale Mediterranea srl, dal titolo: “La Guardia Nazionale a Salerno e nel Meridione d’Italia” – Costituzione, storia, armi (1799 – 1875). Il volume, frutto di ricerche su documenti inediti custoditi negli Archivi di Salerno e provincia, si avvale di un commento grafico e fotografico molto ricco, con disegni eseguiti dall’autore che è anche esperto dell’armamento leggero e della tecnologia dell’esercito napoletano. Dalle scrupolose ricerche del Ferrari emergono molte notizie interessanti riguardanti il territorio salernitano. A Salerno l’organizzazione provvisoria della Guardia Nazionale avvenne nel febbraio 1848 e fu stabilita da una circolare dell’Intendente Aurelio Saliceti. Con l’arrivo di Garibaldi fu istituito un “Battaglione di Milizie Volontarie Napolitane” che avrebbe dovuto aggregarsi ai garibaldini negli ultimi scontri con i borbonici sul Volturno. Il comando dei “Volontari dell’Irno”, a cui è rimasta dedicata una via di Salerno, fu affidato a Federico Della Monica.

Con lo scioglimento dell’esercito garibaldino essi furono soppressi e congedati dal Governo. “Il 16 aprile del 1861 Silvio Spaventa firmava un documento, conservato nell’Archivio di Stato di Salerno, fondamentale per comprendere la nascita della guardia nazionale unitaria sorta dalle scorie della borbonica attraverso tre momenti: Governo Dittatoriale, Prodittatoriale ed infine del periodo Luogotenenziale. Notizie in merito al funzionamento, organizzazione, consistenza numerica, istruzione e armamento della guardia nazionale della provincia di Salerno nel 1863 sono in un resoconto speciale che riguarda il Circondario di Vallo della Lucania e i comuni limitrofi. Con l’unità d’Italia era stata organizzata nel capoluogo una “Compagnia di Bersaglieri Nazionali”. C’è pure una petizione al governatore della provincia da parte dei bersaglieri che chiedono di volerli autorizzare ad eleggere provvisoriamente a loro capitano Enrico Moscati comandante la quinta compagnia della guardia nazionale di Salerno. Il giorno 8 dicembre del 1861 nel palazzo municipale di Salerno alle tre del pomeriggio veniva convocata l’assemblea che eleggeva, con appello nominale dei 54 presenti, Enrico Moscati a capitano, con 51 voti. Michele Guglielmi veniva nominato luogotenente. Nel 1866 le forze stanziate nel Principato Citra per la repressione del brigantaggio, ricavate dal “Quadro generale della forza pubblica tutta adoperata nella repressione del Brigantaggio nella Provincia” ammontavano a 1847 individui di truppa regolare; 1189 militi della guardia nazionale mobile; 194 squadriglieri paesani; 627 carabinieri e trentasette guardie di pubblica sicurezza, per un totale di 3894 uomini, distaccata in un territorio vastissimo che andava da Nocera ad Eboli, da Sala a Pontesele, da Roscigno a Giffoni. A Pontecagnano c’erano 6 uomini. Tra le più efficienti squadre di volontari del circondario di Salerno nel decennio 1861 – 1870 è da annoverare quella comandata dal tenente Lorenzo Pettinati. Nel settembre del 1867 essa era equipaggiata con effetti di vestiario militari e armi di ordinanza come risulta da una minuta del prefetto di Salerno datata 18 settembre 1867 nella quale è scritto: “Ricevuto nota 15 corrente n. 2178 Squadra Pettinati ha cappotti e fucili militari”. Le prime notizie che riguardano la squadra Pettinati risalgono al 23 novembre del 1864 quando “insieme ad altra pubblica forza prese parte attivissima al conflitto in cui furono uccisi il feroce capobrigante Tranchella e due compagni di lui. La ferita che produsse la morte del Tranchella essendosi verificata come conseguenza di una palla e 4 palletti si ritiene che il colpo fosse partito da uno della squadriglia mentre solo questa caricava di fucili son simili proiettili. Tale squadra si distinse in preferenza alle altre: in più riscontri attaccò le bande brigantesche e diversi de’ suoi militi furono in conflitto anzi uno vi perdette la vita”. Della squadra, organizzata militarmente come abbiamo detto, facevano parte nel gennaio del 1870 oltre a Lorenzo Pettinati, sottotenente domiciliato a Montecorvino Rovella , i caporali Emilio Carratù di Sanseverino e Michele Bottiglieri di Montecorvino Rovella, il sergente Angelo Monaco, pure di Montecorvino, e diciotto militi semplici tra i quali Califro Giovanni di Prepezzano, Saverio D’Amato e Gennaro D’Arienzo di Salerno, Federico Bufano di Faiano, Tommaso Cerrato di Capitignano, Antonio Panasilico di Sieti, Gerardo Beatrice di Prepezzano , tutti gli altri di Montecorvino. Il campo di azione della squadriglia Pettinati fu vastissimo; la ritroviamo oltre che nel circondario di Salerno, a Battipaglia, sui monti Lattari, sugli Alburni, in provincia di Avellino, a Montoro, ecc. Nel dicembre del 1866 era a Montecorvino: “Verso il pomeriggio del 17 and.te sul monte denominato Circhiola Canalecchia la squadriglia di quel comune e diretta da tal Pettinati Lorenzo ebbe uno scontro coi Briganti nel quale fu d’ambo le parti scambiati vari colpi di fucile. Subito accorse la Forza dei Carabinieri e Linea senza però ottenere alcun risultato. Solo si ebbero tre cappotti e due camice che i Briganti che erano diretti da Cerino gettarono a terra nella loro fuga”. Lorenzo Pettinati rilasciava pure regolari ricevute per le vettovaglie necessarie ai suoi uomini, come questa: “Bono per numero ottanta once dolio che mi sono state somministrate da Gaetano Colangelo per uso della Squadriglia per numero venti giorni che in diverse volte siamo stati accquartierati nel Monistero dei Cappuccini” Montecorvino Rovella otto luglio 1867. Il Tenente comandante la Squadriglia, Pettinati Lorenzo. A margine del foglio è annotato da altra mano, “Il Municipio non è tenuto a fornire olio, stantechè essa Squadriglia è sostenuta dal Governo”. Nel 1871 Pettinatisi era ritirato dal servizio ma non andò in pensione bensì si impiegò come secondino chiudendo le sue gesta in sordina. Un foglio firmato dal sottoprefetto attesta lo scioglimento della Squadriglia. “Il sottoscritto attesta che il S. Pettinati Lorenzo messo a capo di una squadriglia di volontari formata per la repressione del brigantaggio in questa provincia ha prestato servizio dal D.bre 1866 fino a tutto gennaio 1870 epoca in cui quella fu sciolta percependo la diaria corrispondente al grado di sottotenente”. Il suo nuovo lavoro è attestato da una comunicazione al Prefetto di Salerno: “Accompagno alla S. V. Ill.ma l’unita istanza di questo Sotto Capo Guardiano Lorenzo Pettinati addetto al carcere giudiziario, colla quale dimanda dei Documenti per giustificare il Servizio prestato nella repressione del brigantaggio in codesta Provincia”. In conclusione, il Ferrari delinea “un declino dell’istituzione a partire dagli anni 70 dell’ottocento, quando i compiti della Guardia Nazionale andarono via via riducendosi fino ad assumere funzioni sempre più rappresentative e sempre meno operative. Subentravano al suo posto, nel decennio 1870 – 80, a tutela della pubblica incolumità, i carabinieri, la pubblica sicurezza e dove occorresse l’esercito. Ormai le grandi bande erano state distrutte, molti capi e gregari fucilati o nelle galere, per cui la tutela della pubblica incolumità risultava un compito meno difficile, anche se le cause dello scioglimento della guardia nazionale furono molteplici e di natura sociale, politica, economica. Infine l’art. 24 della legge 30 giugno 1876 n. 3204/2 sanciva l’abrogazione delle leggi 4 marzo 1848, 27 febbraio 1859 e 4 agosto 1861 relative all’istituzione del Corpo decretandone la fine.”