a cura della Drs Maria Luigia Bianco


L’INDICE DI MASSA CORPOREA: QUAL E’ IL SUO SIGNIFICATO?

Il peso e l’altezza sono i primi due parametri che vengono rilevati nell’ambito di una corretta valutazione nutrizionale e vengono utilizzati principalmente per il calcolo degli INDICI PONDERO – STATURALI che, originariamente, erano concepiti come indicatori della forma corporea. L’interesse attuale per questi indici non è più antropologico ma clinico, sono cioè indicatori della morbilità e della mortalità associati alla malnutrizione. Tra gli indici pondero – staturali il più conosciuto è certamente l’INDICE DI MASSA CORPOREA (IMC) O BODY INDEX MASS (BMI). L’ Indice di Massa Corporea (IMC) si calcola dividendo il peso corporeo (espresso in kg) per il quadrato della statura (espressa in metri2). L’interpretazione del IMC permette di definire una condizione di sottopeso, normopeso, sovrappeso o di obesità di vario grado, secondo i criteri definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità:

  • BMI inferiore a 18,5 kg/m2 = sottopeso
  • BMI compreso tra 18,5 kg/m2 e 24,9 kg/m2 = normopeso
  • BMI compreso tra 25 kg/m2 e 29,9 kg/m= sovrappeso
  • BMI compreso tra 30 kg/m2 e 34,9 kg/m2 = obesità di 1° grado
  • BMI compreso tra 35 kg/m2 e 39,9 kg/m2 = obesità di 2° grado
  • BMI maggiore o uguale a 40 kg/m2 = obesità di 3° grado.

Con l’aumentare del IMC (soprattutto per le classi sovrappeso e obesità) aumenta il rischio di patologie come le malattie cardiovascolari e quelle articolari dovute al sovraccarico, il diabete di tipo 2, l’ipertensione arteriosa, alcuni tipi di cancro, la morte prematura, le disfunzioni ormonali, con possibilità nelle donne in età fertile di alterazioni del ciclo mestruale, difficoltà nel concepimento o, in caso di gravidanza, incremento dei rischi sia per la madre che per il bambino. Ovviamente anche una condizione di sottopeso (BMI inferiore a 18,5 kg/m2) non è esente da rischi.

Bisogna sottolineare che il IMC  si basa su una classificazione statistica e che non può essere utilizzata in tutte le situazioni. Ad esempio, non risulta applicabile ai bambini (per i quali esistono specifiche curve di crescita di riferimento), così come non è utilizzabile per le donne in stato di gravidanza, per le persone con alterazioni di liquidi o con imponenti masse muscolari o in generale per gli sportivi che vogliano monitorare le variazioni della singola massa grassa o magra, in quanto non fornisce informazioni sulla composizione del corpo.

Il calcolo del IMC può quindi essere uno strumento utile in grado di fornire, nella sua semplicità di calcolo, informazioni importanti, ma deve essere correttamente interpretato e soprattutto non deve portare a seguire diete “fai da te”, che possono provocare più danni che benefici per la salute.


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