a cura della Fondazione Umberto Veronesi

Al latte artificiale si ricorre se non si può allattare al seno o dopo il sesto mese di vita. Si tratta di prodotti che soltanto in pochi casi provocano allergie.
In accordo con il medico di fiducia, è possibile passare alla nutrizione artificiale. Oggi esistono diversi tipi di latte artificiale, la cui composizione deve rispondere ai dettami della Società Europea Pediatrica per lo studio delle Malattie Gastroenterologiche ed Allergiche (ESPGAM).
Secondo la composizione si distinguono in:
• latte artificiale adattato
• latte artificiale parzialmente adattato
• latte artificiale di proseguimento.
Il latte adattato è un latte artificiale la cui composizione si avvicina molto a quella del latte umano; è una buona fonte di lattosio e di grassi (perlopiù di origine vegetale); viene addizionato di sali minerali e vitamine. È il latte artificiale più utilizzato fino al quinto mese di vita ed è indicato solitamente con il numero 1. Il latte parzialmente adattato è un latte artificiale che ha minore contenuto di lattosio (parzialmente sostituito da altri zuccheri, quali glucosio e saccarosio) e può avere anche differente componente proteica.
Il latte di proseguimento è un latte artificiale utilizzato per i bambini di età compresa fra i 6 e i 12 mesi; rispetto alle altre tipologie di latte ha un maggiore contenuto di ferro. Normalmente è indicato con il numero 2. Si tratta di prodotti molto sicuri, che contengono tutti i nutrienti necessari per sostituire perfettamente il latte materno, dal punto di vista nutrizionale, ma che derivano dal latte vaccino, quindi vi può essere reazione se il bambino è allergico o intollerante alle proteine del latte vaccino.
Il latte di crescita (numero 3) è indicato da un anno in poi e risulta il più simile al latte vaccino in commercio. In presenza di sintomi quali vomito persistente, coliche addominali, orticaria, sangue nelle feci, nervosismo accentuato, disturbi del sonno (due sintomi connessi a una carenza di ferro possibile nelle intolleranze o allergie al latte vaccino), è bene rivolgersi subito al proprio medico di fiducia, che indicherà gli esami necessari a verificare possibili allergie.
Fonte : FondazioneVeronesi
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