a cura della Redazione GreenMe


I pensieri “automatici”, cioè quelli che affiorano nella nostra mente in modo frequente e al limite dell’inconsapevole, sono un messaggio che viene dal profondo della coscienza e possono aiutarci oppure sabotarci. Quelli che chiamiamo pensieri automatici sono una specie di rumore di fondo delle nostre giornate, un “chiacchierare” della mente con se stessa; sono dei frammenti di riflessione che sorgono in diversi momenti della giornata, senza essere chiamati e con ben poco controllo da parte nostra. Questi pensieri, quando sono riferiti al partner, possono dirci molto del nostro rapporto con lui o lei.

Non sempre siamo pienamente consapevoli dei nostri pensieri automatici, che si presentano come dei flash ai limiti della nostra coscienza, ed è necessario fermarsi a riflettere per rendersi conto della loro frequenza e della loro portata. Spesso questi pensieri, quando sono riferiti a una relazione d’amore, sono positivi, ma a volte manifestano insicurezza o sono addirittura auto-sabotanti.

I pensieri automatici positivi non causano mai dei problemi, perché confermano e rinsaldano il nostro sentimento. Degli esempi possono essere: il ricordo di un bel momento trascorso insieme al partner o di una parola che vi siete scambiati; frasi del tipo “quanto ti voglio bene”, “quanto sei bello/a”; momenti di attivazione del desiderio; e così via

I pensieri automatici negativi, invece, sono quelli che vogliono minare la nostra sicurezza e la nostra capacità di agire. Tra questi, ce ne sono di diversi tipi:

  • Quelli che si focalizzano insistentemente su un evento, riconducendo a esso ogni altra cosa. Ad esempio: “mi sembra che mi stia guardando male, forse ce l’ha con me per quella volta che…”; “sembra stanco/a ma in realtà è arrabbiato con me…”. Questi pensieri possono anche tornare continuamente su un problema di coppia non chiarito, riportandolo di continuo alla mente. 
  • Quelli legati alla bassa autostima. Degli esempi possono essere: “non gli piaccio”, “non sono stato/a bravo/a”, “ho paura che mi lasci”, “è troppo per me…”. 

Cosa fare quando ci rendiamo conto di essere preda di pensieri automatici negativi? Per prima cosa, razionalizzare: la mente è come un calderone e talvolta mescola le cose in maniera incongruente. È così che nascono le migliori intuizioni creative, ma anche alcune trappole. Non sempre ciò che affiora alla nostra mente riflette la realtà e molto spesso, quando ruminiamo dei pensieri automatici negativi, lasciamo parlare in noi le paure non affrontate del nostro passato, piuttosto che delle vere intuizioni legate al presente.

Questi pensieri in grado di sabotare la nostra serenità e poi anche la nostra relazione devono essere capiti e affrontati. Quelli del primo tipo che abbiamo menzionato, cioè quelli legati a un evento in particolare, possono riguardare la relazione a due e farci rendere conto che è necessario chiarire dei nodi ancora non risolti nel rapporto. Ecco che razionalizzare questi pensieri può spingerci a prendere in mano una situazione problematica e risolverla. Ma molto più spesso i pensieri automatici negativi riguardano l’insicurezza personale, non quella relazionale, e sono molto più profondi. Affrontarli significa dimenticarsi di un inesistente problema di coppia e dedicarsi piuttosto all’introspezione personale, affrontando le paure più radicate e più antiche, anche con l’aiuto di un professionista se necessario.


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