a cura della Redazione “Fotografiaartistica” e di Giuseppe Santagata


Erwin Blumenfeld è considerato uno dei maestri della fotografia del XX secolo. Il suo lavoro ha contribuito a determinare un nuovo livello di creatività artistica per il mezzo fotografico. Sia nella parte di lavoro intimistico, legato soprattutto all’uso del bianco e nero e della sperimentazione in camera oscura, sia nell’approccio commerciale per Vogue e Harper’s Bazaar, in gran parte a colori, caratterizzato da un profondo amore per la pittura classica e moderna, Blumenfeld ha creato fotografie misteriose dove le donne oltre a rispecchiare il fascino della femme fatale, conservano una naturalezza disarmante.

La vita di Erwin Blumenfeld

Nato a Berlino nel 1897 da una famiglia di origine ebraica, dopo la morte del padre, con la famiglia sull’orlo della bancarotta, Erwin si vede costretto ad abbandonare gli studi scolastici, per iniziare un apprendistato di tre anni nel commercio dell’abbigliamento delle donne. Blumenfeld che aveva talento in molti settori, quali disegno, pittura, scrittura, viene a contatto durante l’infanzia con il movimento Dadaista.

Con il suo migliore amico a scuola, Paul Citroen , frequenta, inoltre, il Café des Westens, uno dei luoghi d’incontro preferiti dagli espressionisti. Qui conosce un certo numero di figure chiave, come il poeta Else Lasker-Schüler e George Grosz, del quale diventerà grande amico. Arruolato nell’esercito tedesco nel 1917, viene inviato come autista di ambulanza per il fronte occidentale. Alla fine della guerra si trasferisce in Olanda ed apre un negozio d’abbigliamento in pelle in Kalverstraat, la strada più frequentata per lo shopping di Amsterdam, con il nome “Fox Leather Company”.

Mentre lavora in negozio Blumenfeld coltiva l’amore per la fotografia, fotografando i manichini delle vetrine e sperimentando tecniche nella camera oscura che si era attrezzato nella parte posteriore. Le foto di questo periodo colpiscono non per la rappresentazione reale della bellezza, ma per i filtri della potenza surreale. Dopo il fallimento del negozio si trasferisce a Parigi. Incaricato di ritrarre alcune personalità, tra cui George Rouault e Henri Matisse, viene ingaggiato per la pubblicità di Monsavon.

Blumenfeld cattura l’attenzione del fotografo Cecil Beaton, che lo aiuta ad ottenere un contratto con Vogue FranciaDurante la seconda guerra mondiale, a causa dell’origine ebraica, viene imprigionato in vari campi di concentramento francesi. Riuscito a fuggire nel 1941 con la famiglia negli Stati Uniti lavora per Harper’s Bazaar e Vogue America, divenendo in poco tempo uno dei più ambiti art director pubblicitari di cosmetica.

Lo stile delle fotografie di Erwin Blumenfeld

Nonostante non abbia avuto nessuna connessione formale al surrealismo, la maggior parte delle sue immagini risente della pesante influenza del movimento. Nell’arco della sua carriera il fotografo tedesco ha sperimentato instancabilmente le possibilità tecniche della fotografia, passando dalla solarizzazione alle esposizioni multiple, dai viraggi alle distorsioni. I temi dominanti della sua opera sono identificabili nelle donne e la morte. Le due grosse tematiche, trattate attraverso una luce artistica, si intersecano e si confondono in ogni foto, raccontandoci il fascino e il mistero che le lega.

La citazione

La mia vita cominciò con la scoperta della magia della chimica, il gioco delle ombre e delle luci e il problema a doppio taglio del positivo e del negativo“.