a cura della Redazione di “Motori e manutenzione”


Con l’inverno, un controllo agli elementi essenziali per la sicurezza del veicolo assume ancora più importanza: ecco come provvedere.

Serrature delle porte inopinatamente bloccate; batteria che “non carica”. E ancora: presenza di umidità nel veicolo, parabrezza e finestrini ghiacciati. Ecco alcuni degli inconvenienti che tutti, chi più chi meno, si trovano a dover affrontare durante la stagione invernale. Non è un mistero, in effetti, che siano i mesi più freddi quelli che maggiormente mettono a dura prova le condizioni della vettura, in special modo se non si dispone di un garage o, quantomeno, di un posto auto al coperto nel quale lasciarla in sosta.

Sono tuttavia sufficienti alcune precauzioni per poter avere la ragionevole certezza di evitare gran parte dei problemi che l’inverno può causare agli automobilisti. In previsione del “semestre invernale”, può in questo senso tornare utile prenotare un checkup della vettura in officina: bastano pochi minuti per sapere cosa sia eventualmente da sostituire. Se tuttavia si intende procedere da soli, ecco un elenco di componenti da tenere d’occhio.

Pneumatici

Essenziali ai fini della sicurezza di marcia tutto l’anno, le gomme rappresentano l’unico punto di contatto fra il veicolo e la strada. per questo è fondamentale che esse devono sempre essere nelle corrette condizioni per affrontare qualsiasi situazione di guida. Tanto più, durante l’inverno, per viaggiare in tranquillità anche su strada bagnata, fangosa o innevata. Va tenuto presente che, dal 15 novembre al 15 aprile, è obbligatorio avere gli pneumatici invernali (o Quattro Stagioni, se omologati M+S o con il simbolo 3PMSF-Three Peaks Mountain Snow Flake che contrassegna l’avvenuto superamento di test europei) già montati, oppure le catene da neve (facendo attenzione che queste ultime rechino, sulla confezione, il simbolo di omologazione “UNI 11313” o l’equivalente dello standard austriaco “O-Norm V-5117”).

Le sanzioni per chi non ottempera all’obbligo

Attenzione: chi venisse “pizzicato”, durante il semestre invernale, alla guida di un autoveicolo sprovvisto di pneumatici invernali o senza le catene pronte all’eventuale uso, incorre in una sanzione amministrativa che va da 41 a 168 euro (nei centri abitati) e da 84 a 335 euro se l’accertamento sia avvenuto su strade extraurbane ed autostrade.

Battistrada: quanto dev’essere lo spessore

Occhio, inoltre, allo stato di consumo delle gomme.

  • Lo spessore del battistrada è consigliabile che non scenda oltre i 4 mm.
  • La differenza di spessore del battistrada fra le ruote anteriori e quelle posteriori è bene che non sia mai inferiore a 2 mm. Il consumo dev’essere più omogeneo possibile.
  • Non devono (ovviamente!) presentarsi tagli né screpolature.

Nel caso, meglio sostituire: la sicurezza non è mai troppa

Se necessario, non bisogna farsi alcuno scrupolo: la gomma va sostituita (anzi: “le” gomme, che devono essere cambiate sempre a coppie per ciascun assale). Se si nota che il consumo è più marcato nelle ruote anteriori – ciò avviene, in genere, per il peso del motore e per l’azione dello sterzo), e lo stato degli pneumatici sia ancora accettabile, si può commutare le gomme: quelle “davanti” vadano posizionate “dietro”, e viceversa. Attenzione alla pressione: meglio tenerla 0,1-0,2 bar al di sopra del valore raccomandato nel libretto di uso e manutenzione.

Impianto frenante

Dopo le gomme, i freni hanno un compito fondamentale per la sicurezza dei conducenti e dei passeggeri. Si tratta, vale la pena ricordarlo, del primo sistema di sicurezza attiva installato a bordo di ogni veicolo, dunque la sua importanza, e la necessità che i freni funzionino a dovere, sono fuori discussione. Dal canto loro, freddo, pioggia, persino il sale che viene sparso sulle strade per evitare il formarsi di ghiaccio costituiscono una minaccia per i dischi. È quindi consigliabile, in prossimità dell’inverno, controllare anche lo stato esteriore dei dischi dei freni, oltre che il loro spessore; analogamente, si controllino anche le pastiglie (sebbene gran parte delle autovetture di fabbricazione più recente siano provviste della spia di usura delle pastiglie: quando questa si accede, significa che è arrivato il momento di cambiarle).

Antigelo

Tutti i motori termici “raffreddati ad acqua” necessitano di liquido refrigerante, il cui livello va peraltro tenuto sotto controllo tutto l’anno. durante l’inverno, la sua azione consiste nel fluidificare e, quindi, proteggere le parti in movimento del motore impedendone il congelamento. Controllare il liquido del radiatore è un’operazione elementare: basta sollevare il cofano motore e osservare attraverso la vaschetta semi-trasparente.

  • Il quantitativo esatto dev’essere vicino alla “tacca” di livello massimo (più o meno sui tre quarti), ma non deve mai superarla.
  • Se il livello è troppo basso, è bene in primo luogo controllare i manicotti, per verificare che non ci siano delle piccole perdite.

I colori dei liquidi refrigeranti

L’eventuale rabbocco va effettuato con un liquido refrigerante dello stesso colore di quello già presente:

  • giallo-porpora, che identifica i liquidi HOAT-Hybrid Organic Acid Technology, adottati dai motori di ultima generazione
  • OAT-Organic Acid Technology, di colore arancione-rosso, solitamente impiegato nei motori benzina e turbodiesel di fabbricazione recente e di medio-alte prestazioni
  • e di colore blu o verde oltremare, di fabbricazione più datata in quanto contenenti nitriti, sali e fosfati, considerati pericolosi per la salute e l’ambiente).

Gli esperti consigliano di provvedere alla sostituzione del liquido refrigerante ogni 4 o 6 anni al massimo per le vetture di produzione più moderna, o 2 anni per le vetture più “anziane” (liquido blu o verde oltremare).

Attenzione nel mescolare i vari tipi di liquido

In caso di miscela, gli antigelo giallo-porpora possono essere presenti per non più del 90%, e quelli arancione-rosso fino al restante 10%. Quantitativi errati possono provocare la perdita delle proprietà antigelo e refrigeranti del liquido. È bene non miscelare i liquidi giallo-porpora o arancione-rosso con quelli blu o verdi, in quanto c’è il rischio di provocare un addensamento dei liquidi, che prendono la consistenza di una gelatina.

Batteria

È una diretta conseguenza delle temperature più rigide: durante l’inverno, il freddo contribuisce ad accelerare il processo di ossidazione degli elettrodi immersi nell’acido. Di conseguenza, la capacità di elettrolisi (cioè il processo per mezzo del quale si genera corrente elettrica) diminuisce. Per questo si notano, in inverno, più veicoli con la “batteria a terra”. Risulta quindi importante provvedere a dei periodici controlli dello stato di carica della batteria: un’operazione semplicissima che si effettua con l’utilizzo di un voltmetro. Collegato ai morsetti (a motore spento ed a vettura ferma da almeno un paio d’ore), questo strumento ci dirà, in corrispondenza della tensione evidenziata nel display, le condizioni dell’accumulatore.

  • Valore superiore a 12,6V: se il display digitale del voltmetro riporta questa cifra, tutto bene: la batteria è completamente carica
  • Valore compreso fra 12,4V e 12,6V: la batteria è in un buono stato di carica
  • Valore inferiore a 12,4V: è necessaria una ricarica.

Un “booster” o i cavi di emergenza sempre a portata di mano

Se la batteria è ancora relativamente “giovane” (la sua durata media si attesta su 4-5 anni) e si sia scaricata per una dimenticanza del conducente (autoradio o fari lasciati accesi a motore spento, sono tra i casi più frequenti di “batteria a terra”), si può ovviare con una ricarica, ricorrendo ad un “booster” (un caricabatteria portatile, reperibile per qualche decina di euro nei negozi di autoricambi), che non necessita di staccare i morsetti durante l’operazione (tranne nel caso delle vetture equipaggiate con lo Start&Stop, la cui batteria è di tipo Agm e che può portare al rischio di provocare dei danni all’alternatore). O, in alternativa, al “tradizionale” sistema della ricarica da una seconda vettura.

Diamo un’occhiata a morsetti e terminali

Allo stesso modo, è importante controllare di tanto in tanto i morsetti, proteggendoli con del grasso di vaselina, e mantenere i terminali ben puliti per evitare che si formino delle piccole tracce di corrosione. Una buona idea può essere l’utilizzo di una “foderina” termica, che protegge l’accumulatore dai picchi di temperatura.

Tergicristallo

Un controllo alle condizioni delle spazzole è un’operazione delle più semplici e che chiunque può effettuare in qualsiasi momento. È essenziale che esse siano integre, non presentino fenomeni di eccessivo consumo né “sfilacciamento”. Del resto, ci se ne accorge subito: quando piove, oppure se si spruzza del liquido lavavetro (che è consigliabile acquistare, per l’inverno, del tipo antigelo da emulsionare con acqua, proprio per evitare che esso possa gelare nella vaschetta a temperature di qualche grado sotto lo zero), l’azione dei tergicristalli sul parabrezza lascia delle “righe” di acqua o delle chiazze: segno di eccessiva usura delle spazzole. Gli ugelli del lavavetro vanno, dal canto loro, tenuti puliti (è sufficiente inserirvi uno spillo) e indirizzati direttamente sul parabrezza (aiutandosi con un piccolo cacciavite a taglio: l’operazione è millimetrica).

Impianto di illuminazione

Poche parole: farsi vedere dagli altri è fondamentale; così come è della massima importanza avere chiara la visione di ciò che si illumina. Per questo, è bene provvedere ad un controllo alle luci. Non soltanto relativamente all’efficienza degli elementi, che devono funzionare a dovere (d’altro canto, chi circola con una luce non funzionante al proprio veicolo è passibile di contravvenzione); ma anche riguardo all’altezza del fascio luminoso, che nel caso dei proiettori anabbaglianti deve essere correttamente orientate verso destra.


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