a cura di “Treccani” – “Focus Junior” e “Pianeta bambini”
Colombina è una maschera veneziana della commedia dell’arte, spesso oggetto di attenzioni da parte del padrone Pantalone e causa della gelosia di Arlecchino.
Prima della nascita della commedia dell’arte, i personaggi femminili in teatro erano sempre tonti, interpretati da uomini travestiti. Dalla metà del ‘500 le donne, ammesse alla recitazione, assunsero un rilievo sempre maggiore fino all’individuazione di ruoli e personaggi definiti.
Il nome Colombina è citato per la prima volta nel testo: Cicalamento in canzonette ridicolose, o vero Trattato di matrimonio tra Buffetto e Colombina comici (1646) scritto dal celebre Buffetto, Carlo Cantù.
Con il nome di Colombina debuttò nel 1683 Caterina Biancolelli figlia di una famiglia di comici dell’arte che per lungo tempo dominò la compagnia dei comici italiani in Francia. Celeberrimo l’Arlecchino Dominique Biancolelli, uno degli attori più amati e celebrati dai francesi a metà del diciassettesimo secolo.
Il testo drammaturgico più famoso in cui compare Colombina è la commedia Colombine avocat pour et contre canovaccio rappresentato nel giugno 1685 e più volte rimesso in scena sia alla Comédie-Italienne che in seguito al teatro della Foire. Qui i personaggi di Arlecchino e Colombina (Arlequin et Colombine) recitano in una lingua franca mista tra il francese, l’italiano e il dialetto veneto-bergamasco.
Il volo della Colombina
È un’usanza del celebre carnevale di Venezia, che consiste nella discesa con una fune tesa dalla cella campanaria del campanile di San Marco verso il palazzo Ducale. Il tragitto è noto come “volo della colomba”, ma ultimamente, dal 2001, è anche chiamato “volo della Colombina” perché compiuto da un’artista, in genere nei panni della maschera.