di Felice Nicotera


“Anche i versi sono contenti quando la gente s’incontra”scriveva il grande Izet Sarajlic e così il nostro splendido Museo Archeologico Nazionale, dopo anni di letargo, qualche anno fa, si svegliò per aprirsi in tutto il suo splendore alla cittadinanza.

Ci volle la presenza della poetessa franco-siriana Maram al-Masri in un incontro-reading dal titolo , “Le donne come me”, promosso dal Comune di Pontecagnano Faiano in collaborazione con la Sovrintendenza e “Casa della poesia”, che richiamò una grande partecipazione di persone e tantissime emozioni nello splendido scenario degli spazi attigui alla sala espositiva museale.

La poetessa, accompagnata alla chitarra da Pierangelo Mugavero, raccontò, con i suoi versi, l’amore, il dolore delle donne e la tragedia del popolo siriano incantando il numeroso pubblico. In quell’occasione auspicavamo che quell’incontro non rimanesse un avvenimento isolato, come spesso successe in passato, ma fosse il primo di una proficua collaborazione tra l’Amministrazione e Casa della Poesia per il rilancio del nostro patrimonio archeologico, per recuperare e per avvicinare sempre di più un vasto pubblico alla cultura e alla Poesia, recuperando quelle potenzialità finora inespresse, in una nuova visione non più statica ma dinamica del museo. Speriamo oggi che questa collaborazione venga ripresa con maggiore spinta ed assiduità. Casa della poesia è una struttura indipendente e libera che promuove e diffonde attraverso vari strumenti la poesia internazionale. Fondata nel 1996, anno in cui la casa editrice “Multimedia Edizioni” organizza la manifestazione “Lo spirito dei luoghi”, ha avuto come presidente onorario lo scrittore bosniaco Izet Sarajlić (1930-2002), ed ha ospitato negli anni numerose personalità internazionali della letteratura, come ad esempio Lawrence Ferlinghetti, Agneta Falk e Jack Hirschman .

Quest’ultimo (insieme con la consorte Falk) è tra i più continui frequentatori dell’iniziativa. Ha realizzato in Italia e all’estero circa 50 grandi eventi e centinaia di incontri, letture e proiezioni, con la presenza di circa 500 poeti di ogni parte del mondo. Tra i fiori all’occhiello, Napolipoesia e gli Incontri internazionali di poesia di Sarajevo. Struttura unica a livello internazionale per complessità di temi e approcci, gestisce una biblioteca, un gigantesco archivio audio sulla poesia, un archivio video e un piccolo centro di produzione audio e video. Dal 2006 si è dotata anche di una casa-alloggio per poeti. Casa della poesia ha sede a Baronissi, nell’area universitaria salernitana, ed è diretta da Raffaella Marzano e Sergio Iagulli. Essa è da anni in rete con il suo sito www.casadellapoesia.org nel quale è possibile trovare oltre alle informazioni sulle attività, testi e registrazioni audio di moltissimi poeti. La vocazione multimediale della Casa della Poesia è inoltre sottolineata da Potlatch una sorta di rivista multimediale e multilingue nella quale confluiscono esperienze, materiali e collaborazioni da tutto il mondo. Quest’anno, nonostante le limitazioni del COVID, festeggia i venticinque anni di attività insieme ai suoi amici poeti di tutto il mondo, tra cui: Erri De Luca, Barbara Korun, Michel Cassir e Claudia Christiansen, Gianluca Paciucci e Adriana Giacchetti, Ivo Machado, Josip Osti, Ferruccio Brugnaro, Sotirios Pastakas, Vojo Sindolic, Tarek Eltayeb, Guadalupe Grande, Giancarlo Cavallo e tanti altri. Inoltre, qualche anno fa, ha ricordato Pier Paolo Pasolini, a quarant’anni dalla sua scomparsa, con proiezioni dei suoi films più significativi, accompagnati dalla presentazione di poeti, scrittori, intellettuali. Ha costituito un gruppo di lettura del libro che prevede l’incontro con l’autore (quest’anno è intervenuto Massimo Baraldi per presentare il volume “Tre giorni nella vita”). Casa della poesia dedica una parte delle sue attività a ricordo e in memoria del grande Izet Sarajlic, un viaggio nelle visioni e nei ricordi di uno dei maggiori poeti europei del secondo Novecento. Gli incontri, nazionali ed internazionali, con i poeti si susseguono a ritmo serrato, nonostante tutte le difficoltà attuali. “A detta di Hirschman, l’esperienza della Casa è un unicum internazionale, in cui hanno agito sinergicamente competenza e dedizione al lavoro. Ciò avrebbe permesso all’iniziativa di andare ben oltre le originarie previsioni, diventando dunque un punto di riferimento”, conosciuta in tutto il mondo, un patrimonio da salvaguardare ed essere orgogliosi.