a cura della Redazione Spazio Interattivo


Adagiata a poco più di 500 metri dal livello del mare sul versante orientale dei monti Cimini, Caprarola appare sovrastata dal palazzo-fortezza costruito nel XV sec. dalla nobile e potente famiglia Farnese. Nonostante esistano tracce di insediamenti preistorici, sotto forma di palafitte presso il lago di Vico, e resti di tombe etrusco-romane in località Barco, le prime notizie su Caprarola si hanno nel 1223, e riguardano l’esistenza di una confraternita religiosa denominata “della Croce e Disciplina”. Successivamente, si ha menzione che nel 1275 feudatari del luogo fossero gli Orsini. Ma di lì a poco il potere passò alla famiglia dei prefetti Di Vico. Ciò almeno fino al 1370, anno in cui iniziò un alternarsi di periodi di dominazione anche da parte della casata dei conti Anguillara, da sempre acerrimi nemici dei Di Vico. Ritornata definitivamente a questi ultimi, Caprarola, come tutti i feudi limitrofi, nel 1435 tornò sotto la giurisdizione della Santa Sede. Cinque anni più tardi, nel 1440, il feudo venne acquistato dal conte Everso Anguillara rimanendovi fino al 1465, anno in cui il pontefice Paolo II confiscò tutti i loro beni. Verso la fine del XV sec., Caprarola venne affidata in vicariato ai Riario della Rovere, sotto il cui governo il paese cominciò a rifiorire ed a popolarsi. Tra i monumenti di straordinario interesse storico si ricondano il palazzo Farnese con gli annessi giardini all’italiana (progettato dal Vignola e affrescato da Taddeo e Federico Zuccari), la chiesa di Santa Teresa, la basilica della Madonna della Consolazione e quella di San Michele Arcangelo.

Il palazzo Farnese è probabilmente uno dei migliori esempi in Italia di architettura manieristica tardo-rinascimentale. Eretto per volere del cardinal Alessandro Farnese (1468-1549), futuro Papa Paolo III, su disegno del Sangallo, fu terminato sotto la direzione del Vignola (1507-1573), tra il 1559 ed il 1583. A base pentagonale, l’edificio si articola su cinque piani con una scala elicoidale, capolavoro del Vignola, che conduce al piano nobile. All’interno ospita moltissimi affreschi di scuola manieristica. Si tratta di opere d’arte che racchiudono tutto il panorama pittorico italiano: Taddeo (1529-1566) e Federico Zuccari (1542-1609), Raffaellino da Reggio (1550-1566), De Vecchi (1536-1615) e Bertoja (1544-1574). Da segnalare la sala dei Fasti farnesiani e quella del Concilio con affreschi di Taddeo e Federico Zuccari. All’esterno si può ammirare uno stupendo parco – giardino, con originali fontane e anfratti. Quelle che un tempo erano le scuderie del palazzo, sono state oggi adibite a sale per congressi e convegni.

 Fonte : “provincia.viterbo”