di Pippo Ferraro


Gino Bartali

Il 18 luglio 1914 a Ponte a Ema,un piccolo centro vicino Firenze,nasce Gino Bartali.
Un grande campione del ciclismo ed un grande e generoso uomo.
Prima dell’arrivo di Coppi sulla scena ciclistica,Bartali ha dominato fino all’interruzione per il conflitto mondiale.Anzi lo storico dualismo Coppi-Bartali comincia proprio con le ultime gare prima della guerra.Nel suo albo d’oro spiccano tre giri d’Italia,due giri di Francia,quattro Milano Sanremo,tre giri di Lombardia e numerose altre gare.

Corridore completo,preferiva tuttavia le salite.Si diceva che per lui anche un cavalcavia andava bene per attaccare.Dopo aver vinto il giro d’Italia nel ’36 e nel ’37,partecipa al tour.E’ maglia gialla quando cade e deve ritirarsi.Delusione degli italiani e disappunto dei dirigenti del partito fascista.Dopo le vittorie di Bottecchia nel ’24 e nel ’25,nessun italiano era piu’ arrivato in giallo a Parigi.Il regime gli impose di saltare il giro d’Italia del ’38 per prepararsi a dovere per il Tour.

Bartali vince la corsa a tappe francese ma rifiuta sul podio di fare il saluto fascista.
Nel 1940 Bartali punta a vincere il suo terzo giro.Intanto era arrivato nella sua stessa squadra un giovane dalla provicia di Alessandria che prometteva bene,Fausto Coppi che lo stesso Bartali aveva voluto come gregario.Nel corso della seconda tappa,dopo essere rimasto attardato per una foratura,cadde per colpa di un cane che gli taglio’ la strada.A quel punto Bartali,ormai in ritardo in classifica,divenne a sua volta gregario di Coppi meglio piazzato nella graduatoria generale.Un combattente nato come lui non poteva sopportare che ci si arrendesse facilmente.Cosi’ quando Coppi accusa dei dolori alle gambe e scende di bici,Ginettaccio gli ordina di rimontare in sella,gli dice che se non lo fa vuol dire che e’ solo “un portatore d’acqua”cioe’ un normale gragario.Coppi riparti’ e vinse il giro.


Fausto Coppi

Fausto Coppi nasce a Castellania il 15 settembre 1919.Soprannominato il”campionissimo,”come lo era stato Girardengo,o anche “l’airone”.Pur non avendo un fisico particolarmente atletico,era dotato di una notevole capacita’ polmonare,7,5 litri,con sole 34 pulsazioni al minuto a riposo che ne esaltavano la resistenza sotto sforzo.Coppi cambio’ i metodi abituali di allenamento e la dieta alimentare da seguire.Si interesso’ inoltre allo sviluppo tecnico della bicicletta.

Coppi era fortissimo su ogni tipo di terreno.Passista formidabile,scalatore eccezionale, si cimento’ anche su pista con grandi risultati.
Ci limitiamo a citare solo le sue piu’ importanti vittorie.
5 giri d’Italia,2 giri di Francia,campione del mondo su strada a Lugano nel ‘53,3 Milano Sanremo,5 giri di Lombardia,Parigi-Roubaix,Freccia Vallone,campione del mondo di inseguimento su pista nel ’47 e nel ’49,detentore del record dell’ora su pista dal 1942 al 1956 con 45,798 km.

La rivalita’ con Bartali esplose soprattutto alla ripresa delle gare dopo il conflitto mondiale.
Per alcuni anni Coppi e Bartali si spartirono il tifo degli appassionati del ciclismo.
Uscito di scena Bartali,piu’ anziano di 5 anni,Coppi non ebbe praticamente piu’ rivali fino all’inizio del suo tramonto.Ci resta il rimpianto che questi due formidabili campioni persero 5 anni della loro vita sportiva a causa della seconda guerra mondiale.Possiamo solo immaginare che emozioni ci avrebbero fatto vivere se non ci fosse stato lo stop.
Si e’ raccontato molto sulla sana competizione che animava questi due staordinari campioni.
Diverse le loro vite al di fuori dello sport.
Bartali ha ricevuto molti riconoscimenti morali per il suo prodigarsi nel salvare numerosi ebrei durante le persecuzioni.
Coppi ebbe una vita sentimentale considerata movimentata,quasi libertina, per l’epoca.
Il 2 gennaio 1960 Fausto Coppi muore di malaria.Desta ancora oggi sdegno l’incapacita’ e l’incompetenza dei medici che non seppero riconoscere la malaria scambiandola per un’influenza piu’ violenta. Geminiani,amico ed ex ciclista che insieme a Coppi aveva contratto il morbo durante un viaggio safari nell’Alto Volta ed era stato prontamente curato a Parigi,aveva fatto avvertire i medici italiani che risposero di sapere come trattare certe malattie.
Una folla immensa partecipa ai funerali del “campionissimo”.
Nei nostri occhi rimane impressa la famosa foto in cui,sul col du Galibier al tour del 1952, Bartali e Coppi con la maglia della nazionale italiana si passano una bottiglietta d’acqua.


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