a cura della Redazione “Il Postalista”
Un’altra busta per le obbligazioni del prestito di San Marino del 1908.
Riproposto nella rubrica “Gli articoli di Storia Postale” – (11-10-2018) del Il Postalista, mi è capitato di rileggere l’interessante scritto tratto dal sito dell’Accademia di Posta “La prima busta con gli angoli tagliati” a suo tempo pubblicato in Storie di Posta vol. 7 – speciale Cronaca Filatelica n. 11 del maggio-giugno 2001 – nel quale si trattava della busta raccomandata con gli angoli tagliati predisposta dalla Banca Fratelli Casareto di Francesco di Genova e da questa utilizzata per la spedizione delle obbligazioni del prestito a premi emesse dalla Repubblica di San Marino nel 1908, nonché di una precedente busta, diffusa dal medesimo istituto assuntore della lotteria legata all’Esposizione Generale di Torino del 1898, e destinata alla spedizione dei relativi biglietti agli uffici postali incaricati della vendita al pubblico.
Ricordiamo che la vendita e sottoscrizione dei titoli sanmarinesi avveniva direttamente in Genova presso lo stesso istituto o la Banca Russa pel Commercio Estero ovvero, nelle principali città italiane, presso le più importanti banche, casse di risparmio, banchieri, cambiavalute, accreditati.
Ma la capillare distribuzione venne raggiunta con l’ausilio dell’Amministrazione Postale che autorizzò la “F.lli Casareto” a spedire le relative obbligazioni entro buste chiuse, tagliate agli angoli, con la francatura delle stampe, in raccomandazione (1).
Ma, come riportato nel bando di emissione, anche le domande di acquisto/sottoscrizione potevano essere fatte per corrispondenza; ed infatti, verosimilmente la stessa banca genovese creò un tipo di busta che avrebbe dovuto assolvere allo scopo.
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fig. 1 |
In qualche modo concettualmente paragonabile ad un biglietto postale, la busta, probabilmente predisposta dallo stesso ente e ad esso indirizzata, veniva utilizzata come domanda di acquisto delle obbligazioni del prestito a premi della Repubblica di San Marino. (fig.1)
La domanda doveva contenere il nome e l’indirizzo del sottoscrittore, il quantitativo delle obbligazioni richieste e, naturalmente, la rimessa dell’importo totale o rateale per l’acquisto delle stesse, mediante assegni bancari, fedi di credito e vaglia postali. (fig.2)
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Il foglio interno fig. 2 |
Il foglio/domanda una volta ripiegato e racchiuso dai tre lembi gommati, si presentava come un biglietto postale con i due angoli in alto tagliati dai quali fuoriuscivano le estremità del foglio (il tratteggio rosso visualizza la linea di piegatura delle alette).
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Articolo di Alberto Longinotti
Il Postalista
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