a cura di Carlo Nicotera


Se hai mai avuto la sensazione di non poter credere a ciò che stai vedendo o ascoltando, allora, in qualche modo, dovresti essere pronto per vivere l’esperienza della virtuosa chitarrista brasiliana Badi Assad.  

Badi Assad nasce in un piccolo centro, São João da Boa Vista, São Paulo, ma trascorre i primi anni di vita a Rio de Janeiro, dove la famiglia si è trasferita per seguire da vicino e aiutare nella loro carriera i fratelli Sergio e Odair, i celebri chitarristi classici del “Duo Assad”. Badi attribuisce il loro successo e la loro bravura alla forza trasmessa loro dalla sua famiglia e alla determinazione dei genitori, Jorge e Angelina. Quando i fratelli più grandi lasciano la famiglia per seguire le loro carriere internazionali, Badi diventa l’erede legittima e la controparte del padre mandolinista. Poiché dimostra fin da subito di apprendere in fretta, il genitore, che aveva già individuato in lei questo talento, la iscrive alla facoltà di musica dell’Università di Rio de Janeiro. Nel 1984, si aggiudica il Concurso Jovens Instrumentistas e imbocca la strada che la porterà a sviluppare un proprio, creativo linguaggio musicale. La Assad incomincia anche a compiere i primi esperimenti con la voce: la riproduzione di suoni di percussioni con la bocca e di ritmi con il corpo fanno parte di queste sue esplorazioni, che affianca alla chitarra per creare nuovi suoni a completamento della sua fantasiosa concezione del musicista. Mentre prosegue con sempre maggior sicurezza su questa nuova strada, incominciano a presentarsi le prime opportunità. Ed eccola fianco a fianco con astri del firmamento musicale come Pat Metheny, Dori Caymmi, Hermeto Pascoal e Milton Nascimento. Nel 1987 Badi Assad viene eletta migliore chitarrista brasiliana all’International Villa Lobos Festival, mentre l’anno seguente compone “Antagonismus”, un lavoro come solista per il quale si avvale del suo molteplice talento di cantante, chitarrista e ballerina. Un anno più tardi, incide il suo primo album come leader, dal titolo “Dança dos tons”, pubblicato solo in Brasile.
Il 1994 regala a Badi un contratto con l’etichetta indipendente Chesky Records. Con il suo primo disco, “Solo”, la Assad impone all’attenzione del mondo chitarristico la sua personalità forte e influente. La sua statura internazionale cresce con l’uscita del secondo album, “Rhythms”, nel 1995, giudicato una delle più importanti incisioni chitarristiche dell’anno ed eletto “miglior album classico dell’anno” dai lettori della rivista Guitar Player. Nel 1997, Badi appare sulla copertina di almeno sei riviste internazionali, oltre a ricevere numerosi altri attestati di stima. Ognuno di essi parla di scoperta, di una nuova voce per la chitarra, di un approccio innovativo e originale.

“Chameleon”, il nuovo album, offre ancora una volta un saggio delle capacità di Badi Assad, che firma in coppia con il suo collaboratore e manager Jeff Scott Young ben 9 dei dodici brani presenti sull’album.


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