a cura della Redazione di “A tutto notizie”


Può capitare a tutti di commettere una violazione al codice, più o meno consapevolmente. Se la violazione è volontaria, ad esempio lasciamo l’auto in doppia fila o parcheggiata dove non dovrebbe, sappiamo bene che rischiamo una multa, ma ci sono casi in cui la violazione è inconsapevole e non ce ne rendiamo nemmeno conto.

Come sapere se ho preso una multa? La risposta più immediata sarebbe che l’infrazione ci viene notificata nell’immediato, come nel caso del classico biglietto della multa per divieto di sosta. Ma spesso ciò non è possibile. Vedremo allora cosa succede e coma funzionano i tempi della giustizia… stradale!

INFRAZIONE SÌ, INFRAZIONE NO

Le norme del codice della strada sono molte da ricordare. Quelle che incontriamo ogni giorno, le più ricorrenti, sono i limiti di velocità e i divieti di sosta che tanto fanno penare in città trafficate e con poco spazio. Ma ci sono i semafori, le zone a traffico limitato, le norme sulle dotazioni di bordo (luci, triangolo) e tante altre.

Ci sono poi i casi di dubbio, come un’auto parcheggiata sulle righe ma con le ruote fuori (di quanto?), oppure come gli eccessi di velocità “per poco” in cui superiamo il limite ma di 5 km/h, o forse 6, e allora ci chiediamo se la velocità ci verrà contestata o meno. Insomma, ci sono molti casi in cui ci si trova a incrociare le dita e chiedersi: dopo quanto tempo arriva una multa?

I TEMPI LEGALI PER LA NOTIFICA

Se da un lato l’infrazione al codice della strada andrebbe notificata all’istante da parte di un pubblico ufficiale, spesso non è così e la violazione viene registrata con apposita strumentazione (telecamere, autovelox, laser) per essere poi contestata con una notifica della multa.

Nonostante l’abitudine ormai generale di inviare notifiche piuttosto che fermare l’auto, bisogna ricordare che nel verbale di notifica deve essere precisato il motivo per cui la violazione non è stata contestata nell’immediato, altrimenti il verbale di notifica è nullo. Insomma, dopo quanto arriva una multa? Il periodo massimo che può passare dal momento dell’infrazione al momento in cui abbiamo in mano il fatidico verbale è di 90 giorni.

Ora, il problema è che questi 90 giorni subiscono aggiustamenti e prolungamenti variabili, debiti o meno, interpretabili. Vediamo quali.

COME SI CALCOLA IL TERMINE DI NOTIFICA PER IL RICORSO

Per calcolare il tempo massimo di notifica della multa si parte dal giorno dopo quello della violazione. Quindi se l’ingresso in zona a traffico limitato è avvenuto oggi (diciamo per esempio il 31 dicembre), il giorno 1 è domani (nell’esempio, il 1° gennaio). Il fatto che il giorno sia festivo non importa, si conta lo stesso.

Se invece il 90° giorno è festivo, il termine di notifica multa si sposta al giorno successivo. Ma questo non è l’unico caso in cui 90 giorni diventano 91 o anche più. Il caso tipico è l’invio della raccomandata, come spesso capita. In questi casi, non è il ritiro della raccomandata che fa fede (altrimenti basterebbe non ritirarla), ma il giorno in cui l’ufficio postale recepisce il plico e fa partire le procedure di avviso al ricevente.

Ecco allora che il limite entro quanti giorni arriva una multa comincia ad allungarsi per i tempi della notifica finale. Se il verbale arriva alle poste il giorno 89, ma questo è un venerdì e la posta manda fuori la notifica il lunedì, che sarebbe il giorno 92, questa è comunque valida e non è contestabile.

Un altro punto controverso è il giorno in cui parte il conteggio dell’infrazione. Dovrebbe essere il giorno stesso dell’infrazione, ma alcuni enti calcolano l’accertamento dal giorno in cui la registrazione (o la foto dell’autovelox) viene vista dall’addetto pubblico ufficiale, che potrebbe capitare anche alcuni giorni dopo.

Su questo punto, la Corte di Cassazione ha sentenziato a sezioni riunite che il giorno da cui si calcolano i tempi è quello in cui l’infrazione viene rilevata (anche elettronicamente). Questa data è presente sul verbale di notifica ed è fondamentale per un eventuale ricorso.

IL RICORSO PER MANCATA NOTIFICA

Abbiamo visto in quanto tempo arriva una multa. Se veniamo notificati nei tempi e siamo colpevoli dell’infrazione, allora la cosa migliore è pagare subito. Moltissime multe si riducono se vengono saldate nel giro di 5 giorni e si può risparmiare un buon 30%.

Se invece i tempi non hanno rispettato i limiti di legge, abbiamo buone basi per fare ricorso. Come? Ci sono tre strade: il Prefetto, il giudice di pace o l’annullamento in via bonaria. Il primo passo è quello di rivolgersi alle autorità che hanno emesso il verbale di contravvenzione, facendo presente l’illegittimità della contravvenzione per ritardo nei tempi di notifica.

Il problema è che questa richiesta non obbliga l’autorità ricevente a rispondere (per questo si chiama “via bonaria”). Allora dobbiamo rivolgerci al Prefetto o al giudice di pace. Il ricorso al Prefetto è gratuito e va presentato entro 60 giorni. i tempi di risposta variano da 180 a 210 giorni, con la regola del silenzio assenso (nessuna risposta, ricorso accolto). Se invece la risposta è negativa, la multa raddoppia!

L’alternativa è il giudice di pace. In questo caso bisogna fare ricorso entro 30 giorni e pagare un contributo di accesso al procedimento di 43 €. Non serve l’avvocato, basta inviare una raccomandata A/R alla Cancelleria del Tribunale, o andare di persona. Se il ricorso fosse perso, la multa rimarrebbe com’è, senza raddoppio.

CONCLUSIONE

Dopo quanto tempo arriva la multa dell’autovelox? Quali sono i termini entro cui fare ricorso? È sempre meglio agire tempestivamente, sia per pagare che per fare ricorso. Se i 90 giorni per la notifica non sono stati rispettati, si ha titolo per ottenere l’annullamento della sanzione.

Fonte : “autodoc” – a cura di Den