a cura della Redazione “Fumetto Story”
Asterix è nato nel 1959 dal genio di René Goscinny e Albert Uderzo. Oggi, nel 2020 ha più di 60 anni ma non mostra segni di invecchiamento. Nessuno avrebbe potuto prevedere, allora, un successo così straordinario: legioni di appassionti, trentatré albi, cartoni animati, film, ma soprattutto un posto d’onore nella cultura francese ed europea. Eminenti studiosi delle università di tutto il mondo ne hanno analizzato minuziosamente ogni aspetto, al pari di un grande capolavoro della letteratura.

Asterix, protagonista del fumetto a lui intitolato, è un guerriero di taglia piccola, ma di grande presenza di spirito, dotato di una mente vulcanica e di brillante ingegno. Astuto e ardimentoso, egli si incarica di tutte le missioni più rischiose. Ha sempre a portata di mano una boccetta della magica pozione di Panoramix, che gli conferisce forza sovrumana. È accompagnato dal buon Obelix, inseparabile compagno di ogni avventura; i due sono amici fin da piccoli, essendo nati nello stesso giorno, come racconta la ministoria del 1994 “La nascita di Asterix e Obelix“.
Il significato del nome
Asterix è un riferimento diretto al segno tipografico asterisco * , piccola stella indicante un rinvio.
La desinenza in -ix è un riferimento storico: «In effetti», spiegava Goscinny, «è a Vercingetorix che abbiamo pensato, Uderzo ed io, quando abbiamo inventato il nostro Asterix».
Il nome fu scelto dallo sceneggiatore anche perché iniziava con la lettera A, il che avrebbe rapperesentato «un indiscusso vantaggio per la classificazione alfabetica nelle future enciclopedie del fumetto.»
Asterix è stato un nome premonitore: in greco e in latino «aster» vuol dire stella e in celta «rix» significa re.

Asterix non ha un lavoro fisso, come Ordinalfabetix e Automatix, o anche lo stesso Obelix, che scolpisce menhir. La sua astuzia e la sua generosità ne fanno però un inviato speciale ideale, capace di districarsi in qualsiasi situazione e di salvare più volte l’onore del villaggio.
La sua famiglia
René Goscinny menziona l’esistenza dei genitori di Asterix (come pure quelli di Obelix) già sul numero 291 di Pilote, nel maggio 1965, ripreso nell’ albo speciale “Come fu che Obelix cadde da piccolo nel paiolo del druido” (1989), dove vengono ritratti per la prima volta da Uderzo. La loro prima apparizione in una storia a fumetti è nella ministoria “La nascita di Asterix e Obelix” del 1994, pubblicata per i 35 anni del nostro eroe sull’albo speciale “Asterix, questo si che è un anniversario” e ora ripubblicata sul recente “Asterix tra banchi e banchetti“. Astronomix e Pralina, questi i loro nomi, ricompaiono, con qualche anno in più, in “Asterix e Latraviata“.Non ha né moglie, né figli. Il tema del celibato di Asterix è evocato in vari albi: “La zizzania“, “Il regalo di Cesare” “Il figlio di Asterix“, “La rosa e il gladio“. Si conosce però il suo cugino bretone Beltorax, nell’avventura “Asterix e i Britanni“.

All’età di 92 anni è morto oggi 24 marzo 2020 Albert Uderzo, uno dei più influenti disegnatori del fumetto francese, creatore di Asterix insieme a René Goscinny. Uderzo era nato nel 1927 a Fismes, nella Marna, da immigrati italiani. Autodidatta, pubblicò il suo primo fumetto a 24 anni. Lavorò per diversi editori e per il cinema d’animazione prima di incontrare l’agente Yvan Chéron, che lo chiamò a lavorare per la sua agenzia International Press e per la World Press dell’amico Georges Troisfontaines. Lì incontrò autori come Victor Houbinon, Eddy Paape e soprattutto quelli che sarebbero divenuti i suoi sodali di sempre: Jean-Michel Charlier e René Goscinny. I tre lavorarono per diversi editori e riviste fino al 1959, quando fondarono la rivista Pilote, sulla quale Uderzo disegnò fin dal primo numero Tanguy e Laverdure (con Charlier) e Asterix.
Man mano che il successo del piccolo gallo cresceva, Uderzo lasciò tutti gli altri impegni per disegnare esclusivamente le sue avventure. Nel 1977, alla morte di Goscinny, decise di prendere in mano i diritti del personaggio e di scrivere, disegnare e pubblicare da solo le sue avventure, fondando le Éditions Albert-René.
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